Crea gratis la tua vetrina su Guidasicilia

Acquisti in città

Offerte, affari del giorno, imprese e professionisti, tutti della tua città

vai a Shopping
vai a Magazine
 Cookie

Harry Potter e i doni della morte - Parte 2

Settimo e ultimo episodio dell'ormai mitico maghetto Harry Potter: il più oscuro e "psicanalitico" della serie

14 luglio 2011

Noi vi segnaliamo...
HARRY POTTER E I DONI DELLA MORTE - PARTE 2
di David Yates

Harry, Ron ed Hermione decidono di andare alla ricerca degli ultimi horcrux, ma Voldemort scopre la loro missione. Avrà così luogo l'ultima, decisiva battaglia che cambierà per sempre l'esistenza dei tre maghi...

Anno 2011
Tit. Orig. Harry Potter and the Deathly Hallows: Part II
Nazione Usa, Gran Bretagna
Produzione David Barron, David Heyman, J.K. Rowling, Tim Lewis, John Trehy per Warner Bros. Pictures, Heyday Films
Distribuzione Warner Bros. Pictures Italia
Durata 130'
Regia David Yates
Soggetto J.K. Rowling (romanzo)
Sceneggiatura Steve Kloves   
Con Daniel Radcliffe, Emma Watson, Rupert Grint, Ralph Fiennes, Helena Bonham Carter, Michael Gambon, Gary Oldman, Emma Thompson
Musiche Alexandre Desplat
Effetti Rising Sun Pictures, Cinesite, Double Negative, Baseblack, Framestore, The Moving Picture Company, Steve Hamilton
Genere Fantasy


In collaborazione con Filmtrailer.com

La critica
"Ancora un paio d'ore per sentirsi maghi e poi decine di milioni di bambini di ogni età torneranno alla dura realtà dei babbani. Harry Potter e i Doni della Morte, parte II, prima di essere un bel film, è un appuntamento con la storia. Sono passati quattordici anni dalla comparsa del primo romanzo della saga di Jo K. Rowlings, Harry Potter e la Pietra Filosofale. Una generazione intera è cresciuta nella realtà parallela del castello di Hogwarts e altre generazioni hanno ricevuto in dono il regalo di rivivere l'infanzia con i sette libri e i gli otto film della serie. Nel frattempo la Rowlings è diventata una scrittrice vera, con una fantasia sempre più libera e geniale, oltre che la donna più ricca del pianeta, una delle più influenti e anche una delle più generose finanziatrici dell'infanzia malata e abbandonata. Harry Potter è il più vasto fenomeno culturale della storia. Cinquecento milioni di copie di libri vendute in sessantacinque lingue, compreso il greco antico, cinque miliardi incassati con i film. È la prima favola del mondo globale. E comunque la si pensi sul fenomeno, è una cosa bella e significativa che questa rivoluzione della fantasia si sia compiuta all'insegna di valori forti. Gli stessi che hanno segnato la nascita della moderna democrazia, la libertà, l'uguaglianza e la fraternità. Per questi valori Harry e i suoi giovani compagni lottano fino alla vittoria finale contro le armate delle tenebre di Lord Voldemort. Nell'ultimo film della saga il parallelo fra Voldemort e le dittature del ventesimo secolo si fa sempre più evidente, attraverso una serie di felici allusioni visive. I maghi oscuri che marciano in rassegna con passo marziale, i comizi di Voldemort rotti da isteriche invettive, il "bombardamento" di magie sulla Hogwarts assediata, le immense macerie accatastate nella scuola di stregoneria, rimandano a scene della seconda guerra mondiale, alle sfilate naziste, alla Londra piegata dai bombardamenti. È questa la parte cinematograficamente più bella del film, sommata ai pregi noti dei precedenti. Ovvero una compagnia di favolosi attori scespiriani, che a turno hanno offerto meraviglie alla saga. Stavolta spiccano, nell'ordine, un gigantesco Alan Rickman nella parte di Severus Python, che dopo sette film da antipatico assoluto rivela finalmente la propria natura di straziante eroe romantico. La straordinaria Helena Bonham Carter (Bellatrix Lestrange) che si conferma una delle migliori attrici di cinema dei nostri tempi, dopo la magistrale interpretazione ne Il discorso del re. Quindi lui, Voi-sapete-chi, il Lord Voldemort di Ralph Fiennes, che si candida a miglior interpretazione cinematografica di Hitler, sia pure travestito da mago serpente. Senza contare i vari e mitici Gary Oldman, Michael Gambon, Jim Broadbent, Jason Isaacs, Maggie Smith. Uno dei più fantastici cast mai visti all'opera, nel quale, va detto, non sfigurano affatto i nostri tre cari ex bimbi prodigio, Daniel Radcliffe, Rupert Grint ed Emma Watson, cioè Harry, Ron ed Ermione, ai quali non è difficile pronosticare un futuro da star hollywoodiane anche dopo la serie.

Un'altra magia vera è la musica, affidata al geniale Alexandre Desplat, lo stesso di The Tree of Life e Il discorso del re, che chiude degnamente una galleria di compositori da antologia, inaugurata nel primo Harry Potter dal grande John Williams, autore del tema di Harry.
Fra tante qualità, disturbano ancor di più alcuni difetti dell'ultimo Potter. David Yates, il bravo regista televisivo scelto dalla Rowlings per gli ultimi episodi, è decisamente troppo innamorato dell'azzurro tenebra e la sua regia è a tratti un po' affannata. Come Harry, Ron ed Ermione corrono per due ore alla ricerca degli Horcrux necessari per distruggere Voldemort, così Yates s'affanna a inseguire la fluviale trama dell'ultimo romanzo, senza il coraggio di rinunciare al superfluo o d'inventare altre soluzioni narrative. È sempre un guaio al cinema quando l'autore originale gode di un eccessivo potere contrattuale rispetto al regista. Per l'inevitabile remake della saga si spera che la Rowlings si rassegni a cedere i diritti a Spielberg, che li chiede da anni, e si tenga più lontana dal set. Chissà quale strepitoso mago ci avrebbe regalato Spielberg. Nell'attesa e per consolare i milioni di vedovi del maghetto, bisogna dire che la comparsa dei figli di Harry nel finale schiude la possibilità di nuove storie da Hogwarts, per nuove generazioni di lettori.
La storia insomma non è finita. La fantasia di J. K. Rowlings, la capacità rara di creare interi mondi letterari, il bisogno che il mondo ha di favole, fanno pensare che quel treno in partenza dal binario 9 e nel finale dell'ultimo Harry Potter prima o poi lo vedremo arrivare da qualche parte, in una nuova avventura."
Curzio Maltese, 'la Repubblica'

"Ogni scena ha quel sapore quasi sacrale dell'addio, ogni inquadratura sembra sottomessa al rito conclusivo della saga e tutto si perde nel gesto dell'azione guerresca, nel film action, nello scontro definitivo di cui già si conoscono le sorti. Fatti salvi un paio di baci rubati e una chiacchierata con i cari morti chiamati a dar sostegno dall'aldilà, anche lo spessore psicologico dei personaggi, quel che li rendeva simpatici o antipatici, infine le loro qualità umane, si perdono nel fragore della battaglia, e perfino Harry, che è sempre stato un po' rigido perché tutto compreso nel suo ruolo di eroe, risulta ancora più univoco, se volete, unidimensionale. (...)"
Dario Zonta, 'l'Unità'

"Sempre più gotico, sempre più psicanalitico. All'ottavo e ultimo episodio, la saga più lunga della storia del cinema perde definitivamente i connotati giocosi delle prime puntate per calarsi con fragore in fondo al pozzo tenebroso dell'identità, del destino (...). Il mondo magico di Harry Potter e dei suoi compagni d'avventura diventa una metafora sempre più scoperta dell'esistenza, con le sue lotte per il potere, i suoi intrighi, i suoi segreti (...)"
Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero'

"Non che Harry Potter e i doni della morte - Parte II (3D) sia brutto. Come impone la regola, l'ultimo episodio deve tirare i fili della storia, sorprendere gli spettatori-non lettori con due o tre rivelazioni ad effetto, rilanciare il senso pedagogico in chiave di parabola morale. (...)"
Michele Anselmi, 'Il Riformista'

"Questa 'parte 2' è il primo film della saga ad essere distribuito in 3D. Una scelta giustificabile solo per gli incassi perché la riconversione dal 2D non solo stilisticamente non aggiunge nulla ma riesce addirittura a rovinare la splendida fotografia che è uno dei (pochi) punti di forza di questa trasposizione. Il film è chiaramente ad uso e consumo dei fan, con rari momenti didascalici e tanta azione concentrata nelle due ore di durata. Una pellicola che scorre via fin troppo veloce dando per scontati o per letti alcuni dettagli o avvenimenti che chiarirebbero, a chi è a digiuno della parte cartacea, l’evolversi della trama."
Maurizio Acerbi, 'il Giornale'

Condividi, commenta, parla ai tuoi amici.

14 luglio 2011
Caricamento commenti in corso...

Ti potrebbero interessare anche

Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia