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Hungry Hearts

Saverio Costanzo va in America con un piccolo ed interessantissimo film indipendente

15 gennaio 2015

Noi vi consigliamo...
HUNGRY HEARTS
di Saverio Costanzo

L'italiana Mina e l'americano Jude, dopo essersi incontrati per caso a New York, si innamorano e si sposano. Mina rimane incinta e si convince fin da subito che il suo bambino sarà speciale e per questo motivo dovrà essere protetto dall'inquinamento del mondo esterno e dovrà conservare la sua purezza. L'uomo, innamorato, asseconda la moglie fino a quando non si accorge che suo figlio non cresce ed è in pericolo. Inizia così, all'interno della coppia, una battaglia silenziosa per cercare di risolvere la situazione.

Anno 2014
Nazione Italia
Produzione Mario Gianani e Lorenzo Mieli per WildSide con Rai Cinema
Distribuzione 01 Distribution
Durata 109’
Tratto dal romanzo dal romanzo "Il bambino indaco" di Marco Franzoso (ed. Einaudi)
Regia e Sceneggiatura Saverio Costanzo
Con Roberta Maxwell, Al Roffe, Geisha Otero, Jason Selvig, Victoria Cartagena, Jake Weber
Musiche Nicola Piovani
Genere Drammatico


In collaborazione con Filmtrailer.com
 

La critica
"Fin dove può portare la «fame» d'amore? Nel suo nuovo film 'Hungry Hearts', Saverio Costanzo mette a confronto tre modi d'amare a loro modo «assoluti» e cerca di capire le ragioni di ognuno, più attento a scoprirne debolezze e giustificazioni, piuttosto che a stigmatizzarne gli errori. (...) Quasi a cercare un corrispettivo stilistico, Costanzo usa la macchina da presa come una «gabbia» che minaccia la coppia e a volte la «deforma» (con grandangoli molto spinti) ma evita gli atti d'accusa contro le teorie salutiste per capire invece come quei cuori affamati d'amore cerchino di mettersi alla prova. Per esempio in due scene parallele in riva al mare, dove il padre si comporta - pur dopo anni - esattamente come la madre. Resta però alla fine come il senso di un percorso certamente sincero ma non completamente realizzato, sospeso a metà, dove l'eccellente prova degli attori non basta a «scaldare» il cuore dello spettatore mentre la messa in scena non è cosi «raffreddata» da annullare qualsiasi possibile identificazione."
Paolo Mereghetti, 'Corriere della Sera'

"Saverio Costanzo va in America. Non con una grande produzione come il Paolo Sorrentino di «This Must Be the Place», ma con un piccolo film indipendente, «Hungry Hearts» (...), ispirato a un romanzo di Marco Franzoso (...) e interpretato da due attori straordinari, Alba Rohrwacher e Adam Driver. (...) Le scene d'apertura, col colpo di fulmine che scatta nell'ambiente meno indicato che si possa immaginare, sono memorabili. Mai visto scene d'amore così intense e credibili in un film italiano di questi anni (amore, non sesso). Questione di spazi, e di tempi. Costanzo sa rendere tutta la meraviglia, l'intimità, la precipitazione dell'incontro, senza un fotogramma di troppo. Il resto non è da meno. Regia nervosa, uso sapiente del fuori campo, primi e primissimi piani incalzanti ma mai banali (si sente la lezione della serie tv «In Treatment»), una colonna sonora mai invadente di Nicola Piovani. (...) Presto però questa storia di sentimenti, così toccante, sterza verso il thriller e non toma più indietro. Un 'thriller coniugale' fatto a sua volta di sentimenti forti, non di immagini forti (quelle le lasciamo ai registi mediocri). (...) Costanzo crea una tensione insostenibile dando informazioni col contagocce sui personaggi (la madre così presente di lui, il padre assente di lei). Per giocare sull'ambivalenza delle emozioni. Il padre, infatti, vuole salvare a tutti i costi il figlio, ma anche la moglie amatissima. Tanto più che la sua 'follia' non è poi così lontana, se non per le proporzioni che assume, da comportamenti salutisti oggi molto diffusi. Della Rohrwacher abbiamo sempre detto tutto il bene possibile. Adam Driver, uno di quei 'brutti' che bucano lo schermo, notato in «Tracks» e «A proposito di Davis», conferma tutto il suo talento. Come Costanzo, che sa cogliere come pochi il potenziale narrativo nascosto in ogni patologia. Anche e forse soprattutto quando non ha ancora un nome."
Fabio Ferzetti, 'Il Mattino'

"(...) il film di Saverio Costanzo (...) è costruito per dividere. Commuove o fa discutere. (...) Il titolo ricorda la canzone di Springsteen, la storia è liberamente ispirata al romanzo 'II bambino indaco' di Marco Franzoso, 'Hungry Hearts' è girato in inglese e ambientato a New York. I cuori affamati sono quelli di due giovani (...). Il disagio si trasforma in tragedia, il film oscilla tra il dramma psicologico e un'atmosfera horror che rimanda al Polanski di 'Rosemary's Baby'. (...) Come in recenti film americani, Costanzo racconta una storia d'amore e incomprensione con due versioni opposte. Di lui e di lei. Senza bisogno di scindere i punti di vista, ma offrendo allo spettatore la possibilità di cogliere, anche nei dettagli, la verità dell'uno o dell'altro. Alba Rohrwacher è bravissima nel chiudere il personaggio in se stesso, nel non cercare l'empatia del pubblico."
Arianna Finos, 'La Repubblica'

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15 gennaio 2015
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