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L'isola di Ustica (PA) diventa un grande laboratorio di magnetometria

L'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia impegnato a realizzare la ''radiografia'' dell'isola

10 maggio 2005

Un elicottero vola da alcuni giorni a bassa quota su Ustica. Sotto il velivolo è stata piazzata una sofisticata sonda per effettuare rilievi aeromagnetometrici.
Obiettivo dell'operazione è realizzare ''una mappa magnetometrica'' dell'isola, a 35 miglia nord da Palermo. La magnetometria è quella parte della fisica che serve alla misurazione dei campi magnetici, attraverso i quali è possibile compiere una sorta di ''radiografia'' del terreno, fino alle sue viscere.

L'elicottero è del comando dei vigili del fuoco di Catania. La sonda appartiene all'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv).
È un fuso d'acciaio, con delicati sensori che servono a captare le variazioni del campo magnetico prodotte dalle rocce profonde dell'isola.
''Abbiamo pensato, di realizzare una ricerca mai fatta prima d'ora in quest'isola di natura vulcanica - spiega il dirigente della ricerca Massimo Chiappini - che servirà a identificare le strutture sepolte, per ricostruire antiche formazioni come condotti lavici, crateri, faglie eccetera. Daremo così un importante contributo non solo alla geofisica ma anche alla Protezione Civile, dal momento che Ustica si trova un una delicata zona sismogenetica''.

Dal 15 al 19 maggio, dunque, Ustica diventerà un laboratorio geofisico in cui scienziati dell'Ingv opereranno dal cielo e dalla terra con diversi tipi di sensori e strumenti.
La proposta per questo tipo di ricerca, che porterà alla stesura di una mappa magnetometrica non solo della parte emergente dell'isola, ma di tutto il grande monte vulcanico sottomarino, è venuta dal Centro studi e documentazione Isola di Ustica, un'associazione che si occupa di valorizzare e divulgare le risorse storiche e naturalistiche dell'isola.
''Questo studio avrà carattere multidisciplinare. - dice il sindaco di Ustica Aldo Messina - Da un lato servirà a redigere un piano di protezione civile dell'isola; dall'altro a meglio programmare lo sviluppo urbanistico dato che potrà mettere in evidenza anche gli insediamenti archeologici sepolti non ancora individuati. Quindi un perfetto connubio tra politica e scienza''.
 
Fonte: Giornale di Sicilia,  9 maggio 2005

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10 maggio 2005
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