La casa di Bernardo Provenzano, nel centro storico di Corleone, diventa vetrina di sapori, cultura e legalità
Un'azienda, un centro di stoccaggio dei prodotti, un'enoteca e una grande bottega dei sapori. Tutto questo sarà realizzato nei beni confiscati ai mafiosi Bernardo Provenzano e Giovanni Genovese. Il ministero dell'Interno, nell'ambito del Pon Sicurezza 2007-2013, ha ammesso al finanziamento due progetti del Consorzio sviluppo e legalità, che gestisce i beni confiscati alla mafia nei Comuni di Altofonte, Camporeale, Corleone, Monreale, Piana degli Albanesi, Roccamena, San Cipirello, San Giuseppe Jato. Un milione e mezzo di euro per trasformare, entro la prossima primavera, altri due luoghi in simboli della vittoria dello Stato sulla mafia.
"Prosegue la nostra attività che in otto anni si è tradotta nel proficuo utilizzo degli immobili sottratti a soggetti che portano nomi pesanti nella gerarchia mafiosa - spiega Antonino Giammalva, sindaco di San Cipirello (Palermo) e presidente del Consorzio -. Abbiamo sensibilizzato gli studenti e le associazioni nell'impegno per promuovere la legalità, ma abbiamo anche creato nuove condizioni di sviluppo. Sui beni che erano di proprietà di potenti e temuti esponenti di Cosa nostra - conclude - oggi lavorano molti giovani che producono olio, vino, pasta, legumi commercializzati su scala nazionale. Tutto questo ci inorgoglisce e, al contempo, ci stimola a proseguire il nostro impegno".
In particolare, la casa appartenuta al boss Provenzano, in via Colletti, nel centro storico di Corleone, ospiterà una vetrina dei sapori dove sarà possibile acquistare i prodotti provenienti dalle terre del Consorzio: pasta, olio, vino e tanto altro ancora. I locali ospiteranno anche uno spazio destinato ad incontri e dibattiti ed una piccola libreria che raccoglierà volumi sulla mafia. Grazie al finanziamento del ministero dell'Interno il bene, che fino a qualche tempo fa era luogo di residenza della famiglia Provenzano, diventerà un simbolo concreto di riscatto sociale, un luogo aperto a tutti, dove esercitare la memoria e costruire l'impegno. [Adnkronos]