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La mafia è qualunque ideologia disposta a svendere la dignità dell'uomo per i soldi

25 gennaio 2006

Sono oltre 600 i nomi di vittime della mafia che compongono, nell'arco di oltre un secolo, una delle pagine più tragiche e più oscure della storia politica italiana. Il primo nome è quello di Emanuele Notarbartolo, ucciso nel 1893, l'ultimo quello di Francesco Fortugno, il vicepresidente del Consiglio regionale della Calabria assassinato a Locri nell'ottobre 2005.
Il Comune di Polizzi Generosa (Pa) ha messo quei nomi nella copertina di un calendario dedicato appunto a ''tutte le vittime della mafia''. L'iniziativa è rivolta alle famiglie di Polizzi per rinnovare il ricordo e l'impegno civile nella lotta contro le cosche, che qui ha conosciuto fasi molto acute. Ma i veri destinatari del calendario sono i giovani e quindi le scuole.
Scuole e famiglie, sottolinea il sindaco Salvatore Glorioso, che guida un'amministrazione di centro sinistra, sono infatti chiamate a ''formare cittadini consapevoli e maturi per la battaglia contro la mafia come pratica quotidiana, a garanzia delle legalità, della libertà e di qualsiasi ipotesi di sviluppo''.

Il calendario sarà presentato lunedì 30 gennaio nell'auditorium del Comune durante una manifestazione alla quale parteciperanno un delegato del vescovo di Cefalù, Giuseppe Di Lello e Rita Borsellino, sorella del magistrato ucciso nel 1992 al culmine della strategia stragista di Cosa nostra.
Le immagini di alcune delle vittime più note, come Paolo Borsellino e Giovanni Falcone, sono accompagnate da pensieri e giudizi sulla mafia. Ad esempio, di Padre Pino Puglisi, ucciso nel 1993 nel quartiere di Brancaccio, viene citata una riflessione rivolta proprio agli studenti: ''È importante parlare di mafia, soprattutto nelle scuole, per combattere contro la mentalità mafiosa, che è poi qualunque ideologia disposta a svendere la dignità dell'uomo per i soldi''.

Fonte: La Sicilia

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25 gennaio 2006
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