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La politica (e il ruolo della Stato) secondo i robot nel progetto siculo-americano ''Machiavelli''

Una società di robot virtuali che vive e si organizza secondo le regole del sistema politico italiano

19 ottobre 2005

Al Senato o alla Camera, elezioni perfette, lineari, dove tutto si svolge ''liscio come l'olio''. Niente clamore, nessun cartello sventolante denunce o provocazioni. Politici che non promettono la luna, che non cambiano idea, che non votano per gli altri.
Al Senato o alla Camera solo pragmatismo, tutto all'insegna del ''detto fatto'' nella gestione del potere.
Tutto ciò non esiste, o meglio esiste ma in maniera virtuale.
Esperti di intelligenza artificiale e robotica hanno creato un sistema che rappresenta il ''doppio'', riveduto e corretto, della struttura politica italiana.
Si tratta, per ora, di una sorta di videogioco che permette di effettuare esperimenti con un numero teoricamente illimitato di ''robot politici'', ma che presto passerà alla sperimentazione in scenari reali.

Il progetto scientifico, dall'emblematico nome ''Machiavelli'', va avanti da quasi cinque anni tra il Dipartimento di ingegneria informatica dell'Università di Palermo e il Georgia Tech di Atlanta (Usa), e si avvale della collaborazione di Ronald Arkin, studioso di fama mondiale di robotica cooperativa.
Tutto è cominciato nel 2000, quando il giovane Antonio Rosario Sorbello, oggi docente di ''Intelligenza artificiale'' all'Università di Palermo, va in America per un dottorato di ricerca. Qui entra in contatto con le colonie robotiche di Arkin. Tornato in Italia, concepisce l'idea di utilizzare la politica per il coordinamento di una società di robot. Dopo due anni di sperimentazioni viene elaborato il modello matematico.
''Abbiamo studiato diverse forme di ordinamento, compresa la dittatura e l'anarchia - dice Sorbello - alla fine si è scelta la politica italiana perché la sua "instabilità dinamica" con elezioni anticipate, crisi di governo, rimpasti e finanche ribaltoni, alla prova dei fatti, si è rivelata la più utile a far funzionare il sistema. In realtà ci ispiriamo al modello della Prima Repubblica perché più movimentato''. (Dal 23 maggio 1948 al 28 aprile 1993, ci sono stati 47 governi, con 36 mini-crisi e 11 elezioni).

L'architettura robotica multiagente, composta da undici agenti robot e chiamata E-MIP (acronimo di Metafora Economica della Politica Italiana) si articola in tre fasi: elezione, assegnazione dei ruoli e scelta della strategia.
Diversi partiti si contendono i favori dell'elettorato, in uno scenario che va dall'estrema destra all'estrema sinistra; ogni partito è animato da una ideologia che, se vincente, influenzerà le strategie dell'intera colonia. La politica conservatrice mira al mantenimento del gruppo, privilegiando la sicurezza, i progressisti adottano un approccio più deciso, non esente da qualche rischio. I moderati preferiscono una combinazione tra sicurezza e rischio.
Tutto il corpo elettorale vota in blocco senza astensionismo.
Le elezioni conducono alla formazione di una coalizione di governo che assegna i ruoli chiave di primo ministro (il robot che appartiene al solo partito vincente e che si trova nella posizione più prossima al centro di massa dello stesso), ministro della Difesa e ministro delle Comunicazioni (il primo ministro, se il caso lo richiede, può assumere gli altri dicasteri ad interim), gli altri robot sono i cittadini, impegnati in vario modo.

L'esplorazione di ambienti complessi e potenzialmente pericolosi per l'uomo (come la bonifica di un terreno minato, la ricerca di persone disperse durante catastrofi naturali o atti terroristici) può essere portata come esempio di una tipica missione E-MIP. Il primo ministro pianifica la strategia di azione, il ministro della Difesa elabora la mappa globale dell'ambiente, il ministro delle Comunicazioni filtra e smista i messaggi tra i robot. Tutta la struttura è estremamente dinamica, non esistono ruoli fissi, i compiti vengono distribuiti di volta in volta in base alle caratteristiche del robot, lo stato di energia, la capacità di lavoro e l'attitudine al rischio.
In questa microsocietà robotica è stata anche inserita una ''metrica economica'' mediante la quale il robot è in grado di calcolare un indice di qualità delle prestazioni, e decidere se continuare a dare fiducia al governo o cambiare il proprio orientamento politico alle prossime elezioni. Ma esiste la possibilità, in corso d'opera, qualora lo svolgimento della missione risulti in pericolo, di fare una verifica e ricorrere eventualmente ad un rimpasto di governo, un ribaltone e indire elezioni anticipate. Poi, se si vuole, basterà cliccare sul tasto ''Nuova partita'' e ricominciare daccapo.

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19 ottobre 2005
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