Le api preferisco il biologico. Una ricerca ha messo in evidenza la diffidenza delle api nei confronti degli OGM

Alcuni ricercatori del Dipartimento di Scienza Biologica (Simon Fraser University), della British Columbia in Canada, hanno scoperto che alle api non piacciono, decisamente, gli organismi geneticamente modificati (OGM).
I ricercatori, studiando il comportamento degli ''operosi insetti'' nei campi coltivati con colza geneticamente modificata, hanno notato una loro sempre maggiore migrazione e, di conseguenza, una minore presenza di api sul campo e un altrettanto forte deficit nell'attività di impollinazione. I risultati della ricerca sono stati pubblicati dall'Ecological Society of America.

''L'allontanamento delle api dai campi coltivati con organismi geneticamente modificati (Ogm) e la conseguente riduzione dell'attività di impollinazione è un allarme scientifico per l'agricoltura e l'ambiente'' ha affermato la Coldiretti, l'organizzazione agricola da sempre contraria agli organismi geneticamente modificati che ribadisce ''il valore alla scelta di tolleranza zero fatta nei confronti del biotech dall'agricoltura italiana'' e l'importanza del ''principio di precauzione'' che il Governo e le Regioni italiane difendono in sede europea.
Le api, oltre ad essere insetti utili all'agricoltura per l'attività di impollinazione che svolgono a vantaggio delle colture sono da sempre considerati un importante sensore per valutare la qualità degli agrosistemi. La loro ''diffidenza'' nei confronti degli Ogm - sottolinea Coldiretti - è un segnale della natura che non deve essere sottovalutato.
La capacità delle api di distinguere tra loro le piante geneticamente modificate da quelle normali è la dimostrazione che le due colture non sono equivalenti. Dalla ricerca canadese - conclude Coldiretti - vengono confermate le preoccupazioni sugli effetti della coesistenza tra colture convenzionali e quelle biotech e dimostrato che serve più ricerca e sperimentazione per verificare gli effetti sull'agroecosistema.

- L'ape OGM (www.beppegrillo.it)