Crea gratis la tua vetrina su Guidasicilia

Acquisti in città

Offerte, affari del giorno, imprese e professionisti, tutti della tua città

vai a Shopping
vai a Magazine
 Cookie

Ma quanto si legge poco in Italia, e quando lo si fa, lo si fa in vacanza sfogliando svogliatamente qualche pagina

12 agosto 2006

E' un fatto risaputo che gli italiani consumano poche letture. Pensate che tra i Quindici paesi europei l'Italia è al terz'ultimo posto per quantità di libri comprati. Ogni italiano spende 65 euro all'anno in libreria, contro i 208 della Norvegia, il paese in cui gli scaffali di casa sono più pesanti. L'Associazione italiana editori (Aie), nel presentare gli ultimi dati sull'abitudine alla lettura nel nostro paese e nel resto del continente, ha lanciato lo slogan ''Investire per crescere''. Con una provocazione: ''Quando la lettura produce competitività economica?''
Infatti, secondo uno studio condotto alle università di Bologna e di Trento su commissione dell'Aie, esiste un rapporto diretto fra la quantità di libri letti e la crescita del Pil.
I risultati, che saranno presentati per esteso agli ''Stati generali dell'editoria'' a Roma il 21 e 22 settembre, parlano di un mercato dei libri che in tutta Italia muove 4,4 miliardi di euro all'anno. Un settore complessivamente in buona salute, sottolinea Gian Arturo Ferrari, direttore generale della divisione libri di Mondadori e vicepresidente dell'Aie: ''Ma è stata la domanda a peggiorare. C'è un mercato forte ma ristretto. Le persone che acquistano libri sono sempre più ricche, istruite e concentrate al nord. La forbice si è aperta enormemente''.

Il legame fra librerie e Pil emerge dalle statistiche. Le regioni del Nord, si legge nello studio delle università di Bologna e Trento, contribuiscono per il 54 per cento al prodotto interno lordo nazionale e hanno una quota di lettori del 53,4 per cento. Al Centro, dove si genera il 21 per cento del Pil nazionale, un individuo su cinque ha letto almeno un libro negli ultimi dodici mesi. E al Sud al 25 per cento del prodotto corrisponde un tasso di amanti dei libri pari al 26,2 per cento.
Fra gli italiani che leggono libri per ragioni di lavoro, i più assidui frequentatori delle librerie sono imprenditori, dirigenti e liberi professionisti. Quasi uno su due (il 46 per cento) ha acquistato e letto un libro per aggiornare le proprie competenze.
Ma i colleghi europei hanno parecchie incollature di vantaggio. In Francia ben l'81 per cento di coloro che svolgono attività professionali e intellettuali si è affidato ai libri per mantenersi competitivo. ''Viviamo in una società della conoscenza - si meraviglia Federico Motta, presidente dell'Aie - eppure gli editori sono trattati come Panda da salvare''.

Nel nostro paese poco più di una persona su due (fra quelle che hanno superato i sei anni di età) ha letto almeno un libro negli ultimi dodici mesi (il 53,1 per cento). Con la precisazione che un italiano su dieci tiene sul comodino o in borsa solo libri gialli, rosa, fantasy, di fantascienza o volumi allegati a quotidiani e settimanali. Andando a scavare meglio nel gruppo dei lettori, la Aie ha osservato che quasi la metà (47,5%) si ferma al traguardo dei tre libri all'anno, mentre solo il 13,5 per cento ne legge uno al mese (pari al 5,7 per cento della popolazione totale).
Una nota positiva che emerge dalle statistiche presentate dall'Aie è che i giovani fra 18 e 19 anni che leggono almeno un libro al mese sono l'8,2 per cento: più della media nazionale. E fra i laureati con un'età compresa fra i 45 e i 64 anni le frequentazioni regolari con i libri riguardano il 23,1 per cento degli individui.

Poi c'è il classico aumento di ''consumo librario'' in estate, durante le vacanze. Forse perché il caldo torrido di luglio e agosto scoraggia qualsiasi tipo di attività fisica, forse perché, lontano dal lavoro, le giornate si allungano in modo del tutto previsto, ma sta di fatto, che per la maggior parte degli italiani le vacanze estive diventano l'unica occasione per acquistare, e magari anche leggere, qualche libro.
Secondo l'indagine ''La percezione della lettura da parte degli italiani, tra librerie, mode e supermarket'' realizzata da Eta Meta Research in occasione di una manifestazione estiva chiamata, appunto, ''Libri Sotto l'Ombrellone'', 6 italiani su 10, infatti, si dedicano alla lettura esclusivamente durante le ferie.
Questa ricerca, condotta su di un campione di 1024 italiani tra i 18 e i 65 anni, ha rivelato che appena il 40% della popolazione legge almeno un libro all'anno, confermando che l'Italia si trova agli ultimi posti nella classifica europea dei Paesi dediti alla lettura.
Secondo l'indagine, inoltre, acquistiamo i libri solo per sentito dire o perché consigliati dalla tv e si decide di sfogliarli se in televisione non c'è proprio nulla di interessante. Ancora, in pochi considerano un libro un bel regalo da fare o ricevere e le librerie, in genere, restano luoghi decisamente poco frequentati.
A concludere il ''triste'' quadro, un dato sui gusti più diffusi: i classici della letteratura italiana e straniera si collocano al quinto posto nel consumo complessivo mentre in vetta alla classifica brillano i libri di cucina e i best seller diventati famosi dai kolossal cinematografici.

Leggete qualche libro in più... sicuramente male non vi farà

Condividi, commenta, parla ai tuoi amici.

12 agosto 2006
Caricamento commenti in corso...

Ti potrebbero interessare anche

Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia