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Negli Stati Uniti d'America si è dato il via libera alla coltivazione sperimentale del riso con geni umani

06 marzo 2007

Via libera negli Usa al riso con geni umani
di Gaia Giuliani (Repubblica.it, 2 marzo 2007)

Dopo un parziale consenso da parte del Dipartimento per l'Agricoltura degli Stati Uniti, verrà coltivato su suolo americano il primo raccolto che mescolerà un vegetale - il riso - a dei geni umani. Lo scopo del progetto è curativo e le polemiche sono già scoppiate, feroci, e scientificamente motivate. Perché l'azienda che ha intenzione di produrlo, la Ventria Bioscience, società biotech statunitense, avrebbe sperimentato su dei bambini peruviani un siero di riso con l'aggiunta delle proteine umane coinvolte nello strabiliante progetto agricolo. Per sondare le reazioni umane all'alimento.
Secondo la ong canadese Action Group on Erosion, Technology and Concentration, gli esiti sarebbero stati decisamente negativi: la maggior parte dei piccoli - si trattava di neonati - si sono ammalti. La notizia è rimbalzata sulle pagine di una serie di giornali sudamericani tra cui il messicano La Jornada, che ha polemizzato sull'opportunità di sperimentare su bambini dell'America del Sud un alimento transgenico ancora vietato negli Stati Uniti.

E anche il Washington Post scrive della ricerca condotta in Perù, ma senza fornire particolari. Il quotidiano invece si sofferma su un altro tipo di pericolo che allarma molti coltivatori, ovvero quello che i raccolti di riso modificato ''infettino'' anche i loro campi, cosa già successa con del grano a cui si era accidentalmente mescolato un vaccino anti-diarrea per maiali.
E proprio la lotta alla diarrea, umana questa volta, sarebbe l'obiettivo del riso che la Ventria ha in cantiere, perché quello che può sembrare un malessere passeggero, è causa di almeno due milioni di decessi infantili tra i bambini del Terzo Mondo.

I semi in fase di sperimentazione sono tre e dovrebbero portare l'organismo alla produzione di altrettante proteine: due di loro, la lactoferrina e il lisozima, contengono sostanze che combattono i batteri e si trovano normalmente nella saliva, nelle lacrime e nel latte materno. Una terza qualità di riso produrrebbe sieroalbumina, una proteina del sangue usata dalla medicina in diversi tipi di terapia. L'idea portante di tutta la faccenda è che una volta alterati i semi, per ottenere una medicina efficace contro il disturbo mortale, sia sufficiente un terreno, dell'acqua e molto sole. E si pensa anche alla possibilità di aggiungere i chicchi a prodotti come yogurt e barrette di cereali.
Il riso geneticamente modificato verrà coltivato dalla Ventria su un'area di circa 1600 ettari nel Kansas, nella Contea di Geary. La coltura coinvolgerà inizialmente 225 ettari, per poi allargarsi al resto dell'appezzamento. La Ventria assicura che adotterà tutte le misure necessarie affinché i campi limitrofi a quelli del suo riso curativo non vengano ''contaminati'', e il Dipartimento dell'Agricoltura dà assicurazioni sul basso rischio del progetto.

Ma molti ambientalisti non sembrano convinti perché - come riporta il Washington Post - lo stesso Dipartimento sarebbe stato più volte condannato dai tribunali americani per una serie di errori di valutazione commessi proprio nei confronti delle biotecnologie.

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06 marzo 2007
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