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Nell'isola di Stromboli sei rifugi proteggeranno turisti e studiosi dalle ''bombe vulcaniche''

13 giugno 2006

Stromboli, 6 bunker per le bombe vulcaniche
di Franco Foresta Martin (Corriere.it, 12 giugno 2006)

Potranno resistere a una bomba vulcanica incandescente del diametro di mezzo metro, del peso di un quintale e mezzo, che piomba al suolo alla velocità di una Ferrari, 250 chilometri all'ora circa: chi ci troverà riparo sentirà un gran botto, ma resterà incolume, assicura la Protezione Civile. Gli ''shelter'' (rifugi) sono l'ultima novità dell'isola di Stromboli (isola dell'arcipelago delle Eolie) per scongiurare incidenti ai turisti e agli studiosi che scalano il vulcano per affacciarsi sui crateri della Fossa e osservarne l'incessante attività esplosiva.
''Abbiamo appena finito di installare sei shelter, quasi in cima al vulcano, tra 700 e 800 metri di quota: due al Pizzo sopra la Fossa, in prossimità della pista di atterraggio dell'elicottero; due in località Roccette; e altri due nella cosiddetta Valle della Luna - riferisce il professor Bernardo De Bernardinis, direttore generale della Protezione Civile -. Tutti e sei si trovano lungo quel tratto di itinerario normalmente seguito dai turisti che potrebbe essere interessato da ricaduta di materiali piroclastici, nel caso di esplosioni più violente del solito''.
 
Per la loro progettazione, degna di un rifugio antiaereo, sono stati mobilitati gli ingegneri e i geologi dell'Università della Basilicata, che hanno concepito una sorta di pensilina con doppie pareti d'acciaio, pesante una ventina di tonnellate, con un ingombro di circa 4 metri x 2,5 x 2,5. ''La struttura è profondamente interrata e, oltre ad avere delle eccezionali caratteristiche di resistenza meccanica rispetto alla forza d'urto delle eventuali bombe vulcaniche, può anche resistere all'attacco di agenti chimici come l'anidride solforosa, l'acido solforico e altri fluidi aggressivi contenuti nelle emissioni vulcaniche'', aggiunge De Bernardinis.

Prima di costruire in serie i sei shelter, un prototipo sperimentale ha dovuto superare alcuni ''crash test'' particolarmente violenti. Superata anche una valutazione d'impatto ambientale e dopo il parere positivo della Soprintendenza ai Beni architettonici e ambientali, ogni shelter è stato trasportato con un elicottero, pezzo dopo pezzo, sul sito prescelto e infine montato. Le operazioni di assemblaggio sono durate un mese e, alla fine, la settimana scorsa, il responsabile della Protezione civile Guido Bertolaso ha inaugurato le nuove strutture percorrendo ''a piedi'' tutto l'itinerario turistico-naturalistico, dalla base alla cima del vulcano. Con questa realizzazione, che si inserisce nel potenziamento della rete di monitoraggio di Stromboli, deciso dopo la crisi del 2002-03, si spera di poter evitare quegli episodi drammatici che, in passato, hanno causato gravi incidenti (uno mortale, nel 2001) ai danni di turisti, esposti all’improvvisa pioggia di bombe e lapilli, senza la possibilità di ripararsi.

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13 giugno 2006
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