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Povera Italia? Beh, è proprio tutta da vedere! Ricchi e… poveri, della politica italiana

Altro che carovita, i nostri politici le tasche c’è le hanno tutt’altro che vuote

07 aprile 2004

Lo si è chiaramente capito, più si parla di lui, più (in un certo qual modo) lo si aiuta!
Ma è quasi irresistibile non accennare, almeno uno pocolino, agli affari suoi, che volenti o nolenti (e dolenti!) riguardano Noi tutti Italiani.
Se non si fosse ancora capito si sta parlano del super imprenditore, cavaliere, premier, Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi.
Se ne vuole qui parlare (ripetiamo, in maniera quasi costretta, guidati da un’irresistibile forza oscura), perché abbiamo scoperto che nel 2002 il reddito imponibile di Silvio Berlusconi è salito ancora, confermando il premier il piu' ricco membro del governo.
Berlusconi ha infatti guadagnato 12.731.041 Euro (25 miliardi circa delle vecchie Lire), lasciando a debita distanza il secondo e terzo classificato, vale a dire il ministro per l'innovazione tecnologica, Lucio Stanca (512.083 Euro) e il ministro per le Infrastrutture, Pietro Lunardi (433.876 Euro).

Il responsabile per l'Ambiente, Altero Matteoli, è invece il ministro (poveraccio), più ''povero'', con un reddito di 156.406 Euro. Le cifre si evincono dagli elenchi delle dichiarazioni dei redditi dei parlamentari e dei ministri consultabili alla Camera e al Senato.
Berlusconi, che ha versato nelle casse dell'Erario 5.711.578 Euro, ha avuto un incremento del proprio reddito di 1,5 milioni rispetto al 2001, quando a giugno salì al governo, in cui dichiarò un reddito di 11,2 milioni di Euro (21,813 miliardi di vecchie lire).
Destino inverso, invece, per Stanca e Lunardi. Pur risultando al secondo e terzo posto della classifica dei redditi anche nel 2001, i due ministri hanno visto un crollo dei loro introiti. Stanca, infatti, aveva dichiarato 2,7 milioni di Euro, e Lunardi 639 mila Euro.
Nella classifica seguono il ministro per la Funzione pubblica, Luigi Mazzella, con 372.296 Euro e il
ministro per le Attività produttive, Antonio Marzano, con 319.921 Euro.

Tra i 200 e i 300 mila euro si attestano il ministro per gli italiani all'Estero, Mirko Tremaglia (281.961 Euro), il ministro della Salute, Girolamo Sirchia (281.228), il ministro per gli Affari Regionali, Enrico La Loggia (248.138), il ministro della Difesa, Antonio Martino (224.570) e quello degli Esteri, Franco Frattini (213.012).
Sotto la soglia dei 200 mila euro (sotto la soglia della povertà) troviamo il Guardasigilli, Roberto Castelli (182.144 Euro), il ministro per le Pari opportunità, Stefania Prestigiacomo (178.972), il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti (177.883), il ministro per le Politiche comunitarie, Rocco Buttiglione (176.009), il ministro per il commercio con l'Estero, Adolfo Urso (175.827). Praticamente appaiati i tre ministri per i rapporti col Parlamento, Carlo Giovanardi (170.859), per il Mezzogiorno, Gianfranco Miccichè (170.498), e il sottosegretario alla presidenza Gianni Letta (170.016).

Sotto i 170 mila euro (e qui siamo molto al di sotto della miseria nera) si attestano il ministro per le politiche Agricole, Gianni Alemanno (169.841), il suo collega di partito, il ministro per le comunicazioni, Maurizio Gasparri (169. 737), il ministro del Welfare, Roberto Maroni (169.384), e il ministro delle riforme e leader della LEga Umberto Bossi (169.276).
Seguono il titolare del Viminale, Beppe Pisanu (168.552 Euro), il vice premier, Gianfranco Fini (165.960), e il vice-ministro per l'Economia, Mario Baldassarri (165.494).
In coda alla classifica il ministro per i Beni culturali, GIuliano Urbani (158.843 Euro), quello per l'Istruzione, Letizia Moratti (157.631) e il ministro per l'Ambiente Altero Matteoli (156.406).

Questa qui sopra, quindi, la classifica monetaria di chi sta al comando. Dando un’occhiata invece dentro le tasche dei politici in generale, vediamo che se Silvio Berlusconi si conferma il leader politico italiano più ricco, in fondo alla classifica troviamo Marco Follini, il più 'povero', con poco più di 100.000 euro, mentre secondo, dopo Berlusconi, ma comunque sotto i 200.000 euro è il pluriimpegnatodallecarichepolitiche, Clemente Mastella.

Questi i due estremi nella classifica dei redditi 2002, consultabili in Parlamento, che vede tutti i leader, escluso Berlusconi, in una fascia di reddito sotto i 200.000 euro.

Mastella  177.041
Bossi  169.276
D'Alema  166.211
Fini  165.960
La Malfa  159.125
Bertinotti  155.244
Pecoraro Scanio  141.594
Castagnetti  137.968
Cossutta  134.335
Fassino  124.788
Diliberto  121.669
Boselli  118.486
Rutelli  117.044
Follini  104.185

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07 aprile 2004
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