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Quando sei nato non puoi più nasconderti

L'immigrazione clandestina nell'esperienza di un bambino italiano, nell'Italia che sta cambiando

23 maggio 2005





Noi vi segnalimo...
QUANDO SEI NATO NON PUOI PIU' NASCONDERTI
di Marco Tullio Giordana

Sandro ha dodici anni ed è figlio di genitori benestanti. Durante una crociera in barca a vela nel Mediterraneo, il ragazzino cade di notte in mare. Quando gli altri se ne accorgono e tornano indietro, non riescono più a trovarlo e si convincono, con orrore, che deve essere affogato. Invece Sandro si è salvato e, avvistato da un barcone di migranti clandestini, viene tirato a bordo, nonostante la rabbia degli scafisti.
Per il ragazzo sarà l'inizio di un avventuroso viaggio in un mondo a lui sconosciuto. Fa amicizia con due ragazzi rumeni e, in quella situazione estrema, impara cosa vuol dire la prepotenza altrui ma anche a difendersi.
Finalmente la nave raggiunge l'Italia e Sandro può tornare dai genitori ma qualcosa, in lui, è ormai completamente cambiato e niente sarà più come prima.


Distribuzione
01 Distribution
Durata 115'
Regia Marco Tullio Giordana
Con Alessio Boni, Michela Cescon, Rodolfo Corsato, Matteo Gadola
Genere Drammatico

Dalle note di regia
''Tra le fonti: il libro di Maria Pace Ottieri che ha dato il titolo al film, Migranti di Claudio Camarca, un piccolo saggio di Giuseppe Mantovani che s'intitola Intercultura... e naturalmente il cinema. Per quanto non esplicita c'è un eco di 'Germania, anno zero' di Roberto Rossellini o de I bambini ci guardano di Vittorio De Sica. La passeggiata finale del ragazzo nella "Corea" milanese è un po', in orizzontale, la passeggiata che in Germania, anno zero il piccolo Edmund fa in verticale, prima di buttarsi giù. Come ne 'La meglio gioventù', c'è anche Truffaut - qui citato con un tema musicale composto da Georges Delerue per la 'La peau douce' -, perché pochi come lui hanno saputo raccontare la fragilità dell'adolescenza e i traumi del passaggio verso la maturità''.

''Rimossi con 'La meglio gioventù' i suoi anni ' 70, Giordana offre un film su essere e apparire, sulla convivenza, sulla multimedialità dei sentimenti. Vuole soprattutto spiazzare: niente pregiudizi e stereotipi, tutto è da conoscere e reinventare, anche a rischio di sacrificare un po' di snobismo ed emotività per raccontare daccapo, con un cast eccezionale, come sta cambiando l'Italia''.
Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 14 maggio 2005

Presentato in concorso al 58mo Festival di Cannes (2005)

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23 maggio 2005
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