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Quel ponte unirà due cosche...

Don Luigi Ciotti sulla costruzione del Ponte sullo Stretto: ''Quel ponte rinviamolo un attimo...''

30 novembre 2009

Il ponte sullo Stretto non unirà due coste italiane, quella siciliana e quella calabra, ma due porzioni di criminalità organizzata, Cosa nostra e 'Ndragheta. "Quel ponte non unisce due coste ma due cosche". E' questo il pensiero di don Luigi Ciotti, presidente di Libera, che ha pubblicamente chiesto di posticipare la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina per dedicare quelle risorse ad altre opere.
Lo ha fatto dal palco di "Politicamente Scorretto", la tre giorni organizzata alla Casa della conoscenza di Casalecchio di Reno (Bologna), durante la quale, l'ideatore della rassegna, lo scrittore Carlo Lucarelli, ha rilanciato il suo appello per destinare alla cultura una parte dei beni confiscati alla mafia.
"Non ci sono soldi? E allora perché non destinarli ad altre priorità? - ha chiesto il sacerdote, in collegamento telematico con il Mei, il meeting delle etichette indipendenti in contemporaneo svolgimento a Faenza -. Quel ponte rinviamolo un attimo. Perché unisce due cosche". E invece servono asili, scuole, ferrovie, strutture che diano il senso della comunità, perché "quella meravigliosa gente del sud non deve girare il mondo per lavorare, ma deve stare là", a casa sua.

[Informazioni tratte da La Siciliaweb.it, Repubblica/Palermo.it]

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30 novembre 2009
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