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Sarà la scienza che farà dire addio alla nicotina. Intanto cominciamo a fumare senza fumo

Sigarette: tra ricerca scientifica e mercanti di fumo

17 agosto 2005

Ormai è ben noto: la zona del cervello attivata dalla nicotina è la stessa coinvolta anche nei processi che controllano la memoria, l'apprendimento e il senso di soddisfazione. Lì si trovano i recettori nicotinici, molecole chiave che mediano la trasmissione tra un neurone e l'altro attraverso l'acetilcolina, attivati dalla nicotina presente nel fumo di sigaretta.
''Abbiamo scoperto - spiega Francesco Clementi, responsabile della sezione di Milano dell'Istituto di neuroscienze (In) del Cnr - che alcune parti del cervello, soprattutto quelle connesse con i processi di memoria, di attenzione e di acquisizione del piacere, sono molto attivate dalla nicotina. Comprendendo come avviene la dipendenza dal fumo di tabacco, - continua Clementi - si potrebbe più facilmente arrivare a proporre terapie adatte al recupero dei fumatori. Ora, solo il 20% dei fumatori cronici che decide di smettere riesce nel suo intento''.

Di danni la sigaretta, o meglio l'azione combinata di nicotina, catrame, monossido di carbonio e le altre 2000 sostanze presenti nel fumo, ne fa tanti: il fumo rappresenta uno dei fattori più gravi di rischio per la salute per l'insorgere di tumore, infarto e malattie respiratorie.
Tuttavia ''molte persone continuano a fumare - sottolinea il dott. Clementi - in quanto la nicotina, presente nel fumo di tabacco, produce effetti stimolanti sul sistema nervoso, e dipendenza sia psichica che biologica. La nicotina ha questa varietà di effetti in quanto attiva diversi tipi di recettori nicotinici. Lo scopo del nostro studio - spiega ancora Clementi - è capire come gli effetti positivi si verificano nel cervello, se sia possibile separare tali effetti da quelli negativi e se i primi possano essere utilizzati per arrecare beneficio in patologie del sistema nervoso''.

Per capire la funzione dei recettori nicotinici sono stati creati topi knock out, cioè topi che mancano di questi recettori. Si è visto che questi animali hanno minori capacità mnemoniche, difficoltà ad imparare e il loro cervello invecchia prima. Attraverso l'uso di questi topi e di modelli sperimentali in vitro si cercherà di individuare farmaci che colpiscano in modo selettivo alcuni tipi di recettore permettendo di mimare quindi solo gli effetti positivi della nicotina. Studi importanti dunque, la cui chiave è continuare a comprendere il funzionamento molecolare della comunicazione tra cellule del cervello ma che fanno ben sperare per il futuro. [aise]

E mentre si attende il futuro scientifico che permetterà la neutralizzazione degli effetti dannosi della nicotina, si potrà aspettare fumando le sigarette senza fumo e tabacco. Esatto avete capito bene: sigarette senza fumo né tabacco!
La nicotina continuerà ad esserci, ma sarà l'unica cosa in comune con le sigarette normali. La prima sigaretta senza fumo e tabacco, sta infatti per essere lanciata, per la prima volta al mondo, sul mercato svizzero. Prodotta dall'azienda NicStic, questa inusuale sigaretta è composta da un tubicino in plastica con un corpo riscaldante ed un filtro contenente nicotina.
Sul mercato sarà disponibile in diversi aromi ed il prodotto dovrebbe essere in vendita l'anno prossimo. Dal momento che il prodotto non rientra nella legge sui farmaci ''non è necessaria la nostra approvazione per la sua introduzione sul mercato'', ha spiegato una portavoce di Swissmedic, l'Istituto svizzero per gli agenti terapeutici. L'azienda produttrice ritiene che la sua ''sigaretta'' consentirà ai fumatori di consumare nicotina senza causare danni agli altri o a se stessi.

Usano cautela invece gli esperti dell'Istituto svizzero di prevenzione dell'alcolismo e delle tossicomanie (Ispa): ''Conosciamo il prodotto solo in teoria. E in teoria se non vi è tabacco che è bruciato, il prodotto è meno nocivo da un punto di vista dei rischi per la salute'', ha detto un portavoce dell'Ispa. L'Istituto ritiene inoltre che vi sia un miglioramento per quanto concerne il fumo passivo. ''Come Istituto di prevenzione critichiamo però la presenza della nicotina, che è la sostanza che crea dipendenza'', ha precisato. Inoltre - ha aggiunto il portavoce dell'Ispa - non si conoscono gli effetti che gli aromi usati possono avere sulla salute.
Per ora dunque, niente fumo e niente arrosto...

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17 agosto 2005
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