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Siciliani alla 72/a Mostra del Cinema di Venezia

In concorso l'esordiente Piero Messina e Luca Guadagnino, Franco Maresco fuori concorso con un documentario su Franco Scaldati

30 luglio 2015

Sono quattro i registi italiani in concorso alla prossima Mostra del Cinema di Venezia, dal 2 al 12 settembre. E due di loro sono siciliani.
Uno è il 44enne palermitano Luca Guadagnino, che porterà in laguna "A bigger splash", il remake di un noir francese del 1968, "La piscina", con Alain Delon e Romy Schneider. L'autore di "Io sono l'amore" sposta l'azione dalla Costa Azzura alla Sicilia per l'incontro di una coppia formata da una famosa rockstar (Matthias Schoenaerts) e una regista (Tilda Swinton) con un amico, ex compagno della donna (Ralph Fiennes), e la sua giovane figlia (la Dakota Johnson di 50 sfumature di grigio). La vacanza siciliana diventerà un gioco a quattro ad alto tasso di tensione e di erotismo.

Il secondo siciliano in gara è l'esordiente Piero Messina, 34enne di Caltagirone, assistente di Sorrentino per "This must be the place" e "La grande bellezza". Il suo film "L'attesa" ha per protagoniste due donne francesi interpretate da Juliette Binoche e Lou de Laâge. Anna e Jeanne, isolate in una villa dell’entroterra siciliano, aspettano l'arrivo di Giuseppe, figlio della prima, fidanzato della seconda. La loro attesa si trasforma in un misterioso atto di amore e di volontà che carica di tensione la loro relazione.

Gli altri due film italiani in concorso sono Marco Bellocchio con "Sangue del mio sangue" (protagonisti Roberto Herlitzka, Pier Giorgio Bellocchio, Lidiya Liberman, Filippo Timi e Alba Rohrwacher) e Giuseppe Gaudino con "Per amor vostro", che racconta la storia di Anna (Valeria Golino), prigioniera dei doveri, della famiglia, circondata da molti demoni, reali e immaginari.

Un altro siciliano nella sezione "Non fiction", si tratta di Franco Maresco con il documentario su Franco Scaldati "Gli uomini di questa città io non li conosco". Maresco rende omaggio al suo amico drammaturgo con un film che recupera il numeroso materiale girato con Scaldati, interviste e riprese dei suoi spettacoli, e dà voce ai tanti registi che lo stimavano, da Tornatore a Martone ad Andò fino a Elio De Capitani, che firmò nel 1990 la più bella edizione de "Il pozzo dei pazzi", in scena al Piccolo teatro di via Pasquale Calvi. Non può mancare il sarcasmo e così come in "Belluscone" i giovani borghesi si facevano beffe delle date di morte di Falcone e Borsellino dicendo candidamente di non sapere a cosa fossero legate, alcuni spettatori all'uscita del Biondo confessano di non avere idea di chi sia Scaldati. Interviste, queste, montate dopo le dichiarazioni solenni di non perdere la memoria di Scaldati il giorno del suo funerale.

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30 luglio 2015
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