Siglata a Reggio Calabria un protocollo d'intesa tra l'Università di Palermo e l'Agenzia nazionale dei beni confiscati
Un protocollo d'intesa tra l'Università di Palermo, l'Agenzia nazionale dei beni confiscati e la Direzione nazionale antimafia, è stata siglata nella prefettura di Reggio Calabria, città dove si trova la sede nazionale dell'Agenzia. Il protocollo, che prevede lo svolgimento di attività tecnico-scientifiche e didattico-formative nel triennio 2010-2013 su tematiche connesse alle sanzioni patrimoniali applicabili alla criminalità mafiosa, è stato sottoscritto dal rettore dell'Ateneo siciliano, Roberto Lagalla, dal procuratore nazionale antimafia, Pietro Grasso e dal direttore dell'agenzia nazionale Mario Morcone. "La lotta alla mafia - ha detto Grasso - non riguarda l'impegno soltanto delle forze dell'ordine e dei magistrati. E' necessario che tutta la società si faccia carico e sia pronta, per i livelli di diversa responsabilità, a lavorare affinché i beni confiscati siano resi effettivamente produttivi. Spesso ci sentiamo rivolgere critiche secondo cui i beni confiscati, e tra questi molte imprese, creano problemi per l'occupazione. A questa tesi non solo rispondiamo che si tratta soprattutto di imprese cresciute con l'intimidazione e la minaccia, che distorcono il mercato e che hanno trovato facilmente l'accesso al credito, ma rilanciamo sapendo che l'acquisizione di questi beni da parte della collettività non è solo un problema etico, ma un percorso concreto che veda il bene confiscato gestito efficacemente e capace di dare ricchezza". Morcone ha sottolineato "le criticità finora riscontrate, soprattutto negli enti locali di cui l'Agenzia aspira a diventare serio punto di riferimento nell'acquisizione dei beni confiscati, collaborando per fornire utili indicazione e strumenti normativi e tecnici per rendere i beni fruibili concretamente. Molti sindaci - ha aggiunto - vivono e devono affrontare situazioni difficili e per questo, soprattutto nei piccoli comuni, vanno aiutati in questo percorso di legalità".
Nel corso della cerimonia è stata annunciata anche l'istituzione di un Albo degli amministratori giudiziari, figure fondamentali nella gestione dei beni, e la effettuazione di corsi di alta formazione e master orientati a questo settore delicato. All'iniziativa hanno partecipato il prefetto di Reggio Calabria Luigi Varratta, il procuratore della Repubblica di Reggio Calabria, Giuseppe Pignatone, il questore Carmelo Casabona, i comandanti provinciali dei carabinieri e della Guardia di Finanza, Pasquale Angelosanto e Luigi Reda. [ANSA]