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Tanto sesso, siamo siciliani... Anche in Sicilia si superano i tabù, però tutta questa fretta e questo stress...

13 luglio 2006

L'associazione tra l'essere meridionali ed essere particolarmente focosi (in materia di sesso) ormai è diventata quasi un luogo comune, forse per questo motivo la Bayer ha commissionato alla società Astra Ricerche uno studio statistico del rapporto tra i siciliani ed il sesso, da poco pubblicato.
Bene, i risultati dell'analisi mostrano, per quanto riguarda la sfera sessuale, una società insulare divisa in due, con i giovani pronti a vivere le esperienze all'insegna della gioia e dell'allegria, mentre gli anziani restano ancora intrisi dei vecchi tabù del non si dice. Ma tutti, giovani e anziani, sono costretti a fare i conti con il tempo e lo stress. Proprio per questo un siciliano su due si dichiara infelice a proposito della propria vita sessuale.

Ecco dunque i principali dati della ricerca condotta sul tema della sessualità dei siciliani, la spontaneità delle relazioni di coppia ed i tempi dell'amore.
Per la maggioranza degli intervistati il ruolo del sesso è essenziale nei rapporti d'amore all'interno della coppia. Si soffrono, però, le conseguenze della ''società della fretta'', che diminuisce la qualità della vita in generale e rende sempre più arduo avere relazioni uomo-donna gratificanti, rilassate e genuine.
Per il 16% dei siciliani (21% il dato nazionale) il sesso non ha ruolo significativo nel rapporto di coppia. Un siciliano su tre (il 29% nella nostra regione contro il 32% in Italia) lo giudica abbastanza importante, mentre il 54% (43% è il dato generale italiano) reputa che una buona intesa sessuale influisca positivamente sulla qualità della vita dei partner.

Dalla ricerca emerge anche una nuova cultura dell'amore e del sesso: il 54% degli adulti siciliani (contro un ben minore 43% dell'Italia) persegue relazioni di coppia a favore della genuinità, della spontaneità, del darsi mutuo affetto e piacere. Questo 54% aperto e moderno vede il predominio di alcuni segmenti della popolazione: infatti, dominano qui i 25-54enni, i diplomati e gli individui con reddito e tenore di vita medi e alti, i salariati e il ceto medio impiegatizio e autonomo con gli imprenditori, dirigenti, professionisti, gli internauti, i residenti nei comuni tra i 30mila e i 250mila abitanti.
Ma queste buone intenzioni cozzano con i problemi della vita quotidiana, della società della ''fretta'', nella quale - secondo il 50% degli intervistati siciliani (un po' meno del 55% del totale degli italiani) - ''la grande maggioranza delle persone ha troppo poco tempo a propria disposizione''. La povertà di tempo viene considerata più grave della povertà di reddito. Ciò, secondo il 52% degli adulti siciliani (la media nazionale è 60%), determina la cattiva qualità dei rapporti di coppia, compresi quelli erotici, causa il non pieno rilassamento (specie della donna) e l'insorgere della stessa disfunzione erettile negli uomini. Questo fenomeno sembra essersi aggravato proprio negli ultimi 10-20 anni a parere del 55% del campione (rispetto al 51% italiano).

Risultato che fa pensare ai siciliani di sentirsi più tesi, nervosi e infelici. Infatti, solo il 52% degli adulti - dato analogo a quello registrato in Italia - dice di essere ora (34%) o di essere stato (18%) felice in amore, mentre il 13% non ha ancora trovato un vero amore. Il 30% ha avuto relazioni matrimoniali non felici (due punti in meno che nell'insieme del Paese) e il 3% è rimasto solo.
Gli attualmente ''felici'' sono specialmente di classe media, salariati e lavoratori autonomi, 18-54enni, residenti nella provincia non minuta. Gli ex-felici sono soprattutto ultra 54enni (pesa la vedovanza), di classe inferiore alla media, residenti al di fuori della città.
''È sorprendente il quadro che emerge da questa ricerca - sostiene Bruno Giammusso, responsabile dell'Unità operativa di Andrologia dell'Università di Catania - perché per la prima volta i siciliani accettano il sesso come elemento per la qualità della vita. Viene meno il ruolo machista dell'uomo ed emerge come figura centrale il partner. Il sesso viene percepito come scambio reciproco. Certo, la Sicilia è divisa a metà e i più anziani concepiscono la sessualità nelle sue forme arcaiche. Ma la Sicilia mostra un dato ancora più significativo rispetto all'orizzonte italiano. Più della metà della popolazione isolana vive le relazioni di coppia nel modo giusto. E sa affrontare anche i problemi causati dalle disfunzioni erettili. Di questi problemi finalmente se ne parla: fino agli settanta il tema dell'impotenza era vissuto come un vero e proprio annullamento dell'identità. Oggi si consulta il medico per individuare i percorsi farmacologici e medici in generale più consoni al singolo caso''.

Conferma di questa nuova disposizione psicologica dei siciliani ad affrontare seriamente le disfunzioni della sessualità giungono anche dalle valutazioni del professore Salvatore Campo, componente della Società italiana di medicina generale. Per Campo, ''il tabù del sesso è stato superato ed i medici di base vengono consultati anche su queste tematiche. Grazie all'evoluzione farmacologia, ma anche grazie al ruolo svolto dai media ed alla capacità dei medici di prepararsi ad affrontare quegli argomenti ritenuti scabrosi fino a qualche decennio fa''.

Fonte: La Sicilia

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13 luglio 2006
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