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Un modello pubblico-privato per i siti del Parco di Naxos-Taormina

Presentato un progetto integrato di interventi per agevolare la fruizione del sito e uniformare gli arredi

16 febbraio 2018
Un modello pubblico-privato per i siti del Parco di Naxos-Taormina

Il nuovo modello operativo di partenariato tra il Parco Archeologico di Naxos-Taormina, la società The Key e l'assessorato regionale dei Beni Culturali e dell'Identità Siciliana per la valorizzazione dei siti archeologici di Naxos e Taormina è stato presentato durante il convegno "Valorizzare il passato per ritrovare il futuro", organizzato a Catania.
"Proprio perché crediamo che il Parco Archeologico di Naxos-Taormina debba diventare il motore di sviluppo del territorio - ha detto Vera Greco, direttore del Parco - abbiamo avviato la partnership con la The Key che si è resa disponibile a fornire l'assistenza tecnica e progettuale per alcuni interventi-chiave nel Parco. Interventi, raccolti e illustrati in un vision book, che interesseranno non solo il Teatro Antico e l'area archeologica di Naxos, ma anche Isolabella, Villa Caronia e Francavilla di Sicilia".

Il progetto integrato per i siti culturali del Parco, redatto dallo studio TRA ed esposto da Isabelle Toussaint, prevede una serie di azioni che vanno dalla realizzazione di una nuova segnaletica all'apertura di nuovi punti d'ingresso, dall'uniformazione degli arredi all'organizzazione di nuove forme ed esperienze di visita. La stima del costo di progettazione degli interventi, fino al livello esecutivo, è di circa 350.000 euro, che possono produrre un volàno per opere di un valore stimato di 5 milioni di euro.
"Gli incassi del Teatro Antico di Taormina e del Parco Archeologico di Naxos - ha spiegato Riccardo Ercoli presidente di The Key - dal 2015 al 2017 hanno avuto una crescita annuale positiva, il primo di circa il 16% e la fruizione dell'8,25%, registrando un incasso di più di 6 milioni di euro per un totale di 830.924 visitatori di cui 178.000 gratuiti e 653.000 paganti. L'incasso di 6 milioni di euro deriva principalmente dal Teatro Antico, mentre l'area archeologica di Naxos ha incassato 45 mila euro".

"I beni culturali della Sicilia non sono fruiti da un élite di visitatori colti come accadeva in passato - ha sottolineato Maria Elena Volpes, dirigente generale del dipartimento regionale dei Beni Culturali e dell'Identità Siciliana - per questo diventa necessaria la valorizzazione. La comunicazione dei siti deve cambiare ed adeguarsi al nuovo viaggiatore".
"L'incontro tra pubblico e privato diventa fondamentale - ha affermato Vittorio Sgarbi, assessore regionale dei Beni Culturali e dell'Identità Siciliana, intervenuto in videoconferenza - per la valorizzare il patrimonio culturale della Sicilia, per favorire l'afflusso di pubblico ai siti e migliorare l'accoglienza attraverso eventi e spettacoli, orari di apertura anche in notturna e nuovi percorsi anche per i diversamente abili".
Esempio virtuoso del connubio pubblico-privato è Siracusa: "Ho toccato con mano le difficoltà ma anche le opportunità che derivano dalla gestione di beni culturali - ha sottolineato Francesco Italia, vicesindaco di Siracusa con delega al Turismo e alla cultura -. Grazie al partenariato con la The Key siamo riusciti a potenziare l'offerta turistica, creando economia e occupazione, e riqualificare l'intero territorio. In tal senso, sono felice di annunciarvi l'istituzione di una card turistica, che permetterà di fruire del polo museale, del Parco di Neapolis e degli altri siti presenti sul territorio comunale di Siracusa".

- www.parconaxostaormina.com

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16 febbraio 2018
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