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Una ricerca rivela che un sonno intenso e pieno di sogni favorisce il successo

22 maggio 2002
Un pool di oltre 100 tra medici, ricercatori e studiosi italiani del sonno, sfata definitivamente alcuni luoghi comuni sul sonno e sul suo rapporto con il benessere fisico e psicologico, mettendo in discussione i risultati di un recente e autorevole studio americano sullo stesso argomento condotto dall'Università della California.

L'importante è dormire bene, non dormire tanto. Chi dorme poco ha più successo e dimostra certamente maggiore genialità, gli esempi celebri lo dimostrerebbero: Napoleone dormiva tra le 2 ore e le 4 ore a notte, Winston Churchill circa 3 ore a notte, 3 ore a notte anche per Papa Giovanni XXIII e per Luigi Pirandello, mentre Leonardo aveva un metodo tutto suo di dormire: 15 minuti ogni 4 ore.

Un’altra risposta viene data dagli studiosi di casa nostra, ad un quesito che convoglia la durata del sonno e la longevità.
Non ci sarebbe alcuna connessione fra le ore passate fra le braccia di Morfeo e la più lunga durata della vita, tutto muta da caso a caso.
Vera è la possibilità che dormire poco faccia diventare più aggressivi e nuocere all'umore, ma di accorciare la presenza sul pianeta terra è fuori discussione.

Il sonno che fa bene deve essere profondo e ricco di sogni e niente affatto lungo.
Dormire poco è utile per tenere sveglia la mente, al contrario dormire tanto finisce per causare un intorpidimento che è difficile combattere.

Beh, vi auguriamo sonni intensi e pieni di sogni, ma attenzione: a letto con le galline e sveglia all’alba!

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22 maggio 2002
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