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Volano i Cervelli, volanooo… nello spazio e fra le nuvole

Chi sono i nuovi emigranti siciliani? Giovani, appena laureati o diplomati e non hanno mai più di trent’anni

01 febbraio 2003
I nuovi emigranti, con la ventiquattrore e la laurea in tasca, quelli che ormai tutti conosciamo come ''cervelli in fuga'', nell’anno 2002 sono stati, secondo alcune stime, 40 mila tra laureati e diplomati. Questi ''cervelli'', tra ragazzi e ragazze appena laureati o diplomati, non hanno mai più di trent'anni e si ritrovano costretti ad attraversare il mare, per andare a svolgere il lavoro per il quale hanno studiato tanti anni. Gran parte di loro sono medici, docenti, ricercatori, ingegneri, tecnici specializzati.

Di loro si sa che il 35 per cento ha il diploma di scuola superiore, poco meno del 5 per cento la laurea. Questi ultimi sono il pezzo pregiato che va via, e che in molti casi non torna: i giovani che si laureano alla Bocconi di Milano o alla Luiss di Roma non tornano affatto.
È una fetta del popolo siciliano votato alla nuova migrazione che colpisce soprattutto Palermo (6 mila emigrati solo nel 2002) ma anche Agrigento, Caltanissetta ed Enna.

In line di massima, ecco chi sono questi fuggitivi forzati; ma dove vanno gli insulari ''cervelli'' e cosa vanno a fare?
Da qualche anno l'Università di Palermo, ha avviato un monitoraggio per costruire la prima banca dati sull'offerta di lavoro postlaurea (partendo dai circa cinquemila laureati di Economia e Ingegneria dal '96 ad oggi). Una cosa è certa, nessuno dalle nostre parti può godere dei vantaggi di chi si laurea in Economia all'Università di Castellanza (in provincia di Varese), dove il tempo di attesa per un giovane dottore sono di 29 giorni.

Dall’analisi dei flussi migratori presi in esame,  si è rilevata la preferenza - dei molti che trasferiscono la propria residenza - per il Piemonte e la Lombardia, oltre ad una particolare concentrazione nelle grandi aeree metropolitane come Milano Torino e Bologna. Sono ingegneri (la perdita più consistente), ma anche medici e docenti.

Esiste poi un altro tipo di migrazione, che si potrebbe chiamare quella del ''mordi e fuggi''. Essa interessa soprattutto gli edili e i tecnici specializzati, che si spostano soprattutto verso il NordEst per appalti e lavori temporanei. Sono i cosiddetti ''globalisti'', in movimento con spese tutte pagate e ritorno a casa: sono i più sfruttati dal sistema.

E con una percentuale non altissima, ci sono coloro che valicano i confini. Ingegneri e tecnici, che si spostano per costruire impianti, centrali, raffinerie, o per impiegarsi nell’Ingegneria informatica, medici specialisti e scienziati, che si spostano per l’impossibilità di fare ricerca in casa propria. Questo dunque, il popolo in movimento che insegue i miti di chi ha ''sfondato''. Di Michele Pistorio, presidente della St Microelectronics, di Elio Catania, top manager dell'Ibm, di Giuseppe Vita dirigente della Shering, per non parlare dei Vincenzo Consolo o degli Andrea Camilleri.

Con l’inizio dell’anno nuovo sono scattati contratti per altre migliaia di cervelli siciliani. Con pochissime possibilità di scelta hanno dovuto perpetuare questa trasmigrazione.

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01 febbraio 2003
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