Ascoltare l'acqua di Palermo: cosa ha da dirci il Fiume Oreto
Il progetto partecipativo U-DATInos giunge alla seconda fase. Al via la raccolta dati
![Ascoltare l'acqua di Palermo: cosa ha da dirci il Fiume Oreto](https://foto.guidasicilia.it/2020/10/default-o/udatinos_palermo_oreto_091803.png)
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"Questa esperienza è prima di tutto una grande responsabilità. Essere custode dell'acqua non è solo rilevare i dati del fiume Oreto: è custodire e quindi sorvegliare con cura la città. Ascoltare il fiume e lo scorrere dell'acqua è un po' come sentire la voce di Palermo, mi sento orgogliosa di dare un contributo alla creazione di qualcosa che possa valorizzarla." - Nathalie Rallo, studentessa, Accademia di Belle Arti di Palermo
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U-DATInos, il progetto dell'Ecomuseo Urbano Mare Mermoria Viva, firmato dal duo di artisti/ricercatori Iaconesi/Persico, vincitore del bando Creative Living Lab II edizione e promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo (LEGGI), è arrivato alla sua seconda fase: inizia la raccolta dati sul fiume Oreto.
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Nelle scorse settimane si sono svolti i due workshop online rivolti a studenti e cittadini, nel corso dei quali gli artisti si sono confrontati con i partecipanti insieme al team dell'Ecomuseo.
Si è parlato del Fiume Oreto, raccontato cos'è il progetto U-DATInos e le ragioni che hanno portato a immaginare una raccolta partecipativa di dati, ci si è confrontati sul tema delle acque urbane, del loro inquinamento e degrado e della possibilità di recuperarle alla città all'interno di un progetto più ampio e condiviso.
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In occasione dei workshop sono state fornite le indicazioni su come procedere nella raccolta dei dati, grazie ad una app che geolocalizza il punto della rilevazione e i tipi di dati che generano i sensori a contatto con l'acqua.
Concluse le operazioni di settaggio, ogni partecipante era pronto ad iniziare la sua esperienza di "Custode dell'Acqua".
Nei giorni scorsi il gruppo si è dato appuntamento per la prima rilevazione collettiva sul fiume Oreto. Coinvolti in tutto 16 Custodi dell'Acqua: sette studenti dell'Accademia di Belle Arti e nove cittadini, fra attivisti dell'ambiente, ricercatori, promotori del Comitato Promotore per il Contratto di Fiume e di Costa Oreto.
Il gruppo ha messo insieme la propria conoscenza del territorio creando una mappa degli accessi al fiume e un calendario condiviso, con l'obiettivo di raggiungere almeno tre rilevazioni alla settimana.
IL DESTINO DEI DATI E LA PROSSIMA SPEDIZIONE
Da soli o in piccoli gruppi, i Custodi dell'Acqua si muovono lungo il fiume alla scoperta di una natura urbana tutta da conoscere, muniti di sensi, ruoli e strumenti completamente nuovi.
I dati raccolti vengono caricati in tempo reale su una mappa, in cui i partecipanti potranno seguire il procedere le rilevazioni, e saranno una sorgente aperta - open data - accessibile a tutti, e soprattutto generativa: un meccanismo appropriabile dalla città, per tutti: i bambini delle scuole, le famiglie, gli appassionati di natura e tecnologie, i ricercatori.