Crea gratis la tua vetrina su Guidasicilia

Acquisti in città

Offerte, affari del giorno, imprese e professionisti, tutti della tua città

vai a Shopping
vai a Magazine
 Cookie

''Viaggio in Sicilia…''. Lo scrittore Sergej Bolmat e i valori della differenza

Sergej Bolmat legge se stesso e fa un viaggio tra i giovani di Catania

28 febbraio 2004
Si viaggia per conoscere luoghi, panorami, pietre, manufatti, suoni, parole, storie e pensieri che hanno costruito l'identità di un popolo e di una città, e si viaggia per conoscerne gli uomini e le donne, per capirne i percorsi, le contraddizioni, i gusti, gli amori, le idee, le speranze, i timori. Si viaggia per capire la vita, per ascoltare e ascoltarsi di nuovo, per vedere e rivedersi con nuovi occhi e attraverso gli occhi degli altri. Il "Viaggio in Sicilia... verso Librino" è tutto questo: un viaggio nelle tradizioni e nel modo di reinventarle e reincarnarle, un'immersione nei luoghi cardine della contemporaneità, che sono i luoghi ai margini, i luoghi di confine, le periferie - delle città e del mondo - dove differenti realtà si scontrano e si confrontano e, nel farlo, creano nuove identità, nuovi mondi possibili. Librino, dunque, come simbolo delle periferie del mondo.

Per la terza tappa di questo cammino/racconto Antonio Presti, presidente di Fiumara d'arte e ideatore del viaggio, ha proposto allo scrittore russo Sergej Bolmat (autore di un libro cult sulla gioventù bruciata di San Pietroburgo) un viaggio nella Catania sconosciuta ai più, in quella dove i benpensanti non hanno mai messo piede e che vorrebbero vedere estirpata, come un tumore. Allo scrittore della violenza metropolitana, Presti chiede di conoscere e di raccontare il vecchio San Berillo, per oltre mezzo secolo il quartiere delle prostitute e dei travestiti, un buco nero nel cuore di città: senza luce, senza acqua, senza servizi, senza pulizia. Un quartiere che, potenzialmente, ha un grande valore urbanistico e speculativo, posto com'è a pochi passi dalla city e dalle piazze antiche. Un'area che è stata sgomberata nel blitz nel dicembre 2000, quando 250 prostitute, in una notte, sono state disperse sul territorio. Eppure, ancora oggi, il quartiere è terra di nessuno. Qui la Lila (Lega italiana lotta all'Aids) ha aperto un centro a bassa soglia per le donne che vi lavorano ancora - e sono solo quelle riconosciute legittime proprietarie di una casa - e per le loro colleghe di strada.

Qui è stata organizzata una festa tra chi in questa esperienza s'incontra: volontari, medici, prostitute, immigrati e i loro amici e compagni. Bolmat ha partecipato anche ad un'altra attività della Lila, insieme ai suoi operatori che i tossicodipendenti vanno a cercarli nelle strade e nelle piazze in cui gira la droga per proporre lo scambio di una siringa pulita contro una usata. Ancora. Bolmat ai "Mercati Generali", un luogo dove i giovani catanesi consumano le notti tra alcolici, musica e arte ad incontrere i giovani di associazioni che coltivano le diversità come diritto e producono forme di comunicazione antagoniste: l'Open Mind, l'associazione "Città felice", l'associazione "AGEDO", l'associazione "Babilonia", il gruppo del "Gapa", il centro sociale "Auro", il circolo "Nevskij" e l'ostello "Agorà". Bolmat ha incontrato anche la giovane scrittrice catanese Melissa P. che in questi mesi si è imposta all'attenzione nazionale e internazionale per un libro che racconta le sue esperienze personali.
Di questa Catania, di questi giovani, Bolmat scriverà al ritorno del suo viaggio. Tutto il viaggio sarà documentato da un video realizzato da Adriana Polveroni e da un reportage fotografico a cura Emiliano Scatarzi. Sarà inoltre presente, la poetessa russa Evelyna Schatz.

Stasera ai Mercati Generali "Sergej Bolmat legge Bolmat", in un reading che si terrà alle ore 23  

Sergej Bolmat, nato a Leningrado nel 1960 ha studiato all'Accademia di design della sua città. Durante gli anni Ottanta ha militato negli ambienti underground, allestendo mostre negli scantinati e lavorando per il cinema. Trasferitosi a Colonia nel 1998, ha dedicato l'anno seguente alla stesura de I ragazzi di San Pietroburgo, pubblicato inizialmente a puntate su Internet, e quindi da una casa editrice russa. È stato un successo clamoroso e Bolmat è diventato un autore di culto: scrittore, sceneggiatore, pittore... insomma un artista che ha fatto parte della cultura underground russa e che oggi rappresenta, in particolare con il romanzo I Ragazzi di San Pietroburgo, una delle punte di diamante della nuova generazione di letterati. 

Fonte: Girodivite.it

Condividi, commenta, parla ai tuoi amici.

28 febbraio 2004
Caricamento commenti in corso...

Ti potrebbero interessare anche

Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia