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A Bruxelles una mostra di Piero Guccione, ispirata alla poesia, al teatro e alla musica

L'arte italiana torna a farsi ammirare al Parlamento Europeo

21 gennaio 2004
L'arte italiana torna al parlamento europeo di Bruxelles, nella sala Yehudi Menuhin, dove il 28 gennaio verrà inaugurata la personale dell’artista siciliano Piero Guccione.
Non sarà la pittura l'unica protagonista in rappresentanza del nostro paese, ma ci saranno anche la poesia e il teatro, cui l'artista siciliano ha voluto dedicare i 50 pastelli in mostra. Per questa esposizione - la quarta nel programma di arte contemporanea promosso dal vicepresidente del Partito Popolare Europeo, Antonio Tajani, presentata Tahar Ben Jelloun e visitabile dal 26 al 30 gennaio - Guccione si è ispirato a opere letterarie, liriche o teatrali, e ha interpretato autori come Leopardi, Boito, Wagner, Mascagni, nonché gli scritti di Michelangelo e Pontormo.

L'artista arriva a Bruxelles in rappresentanza di "un paese in cui la creatività artistica - scrive Tajani - è ai massimi livelli", dopo le esposizioni su Manzù, de Chirico e 'La Madonna nell'arte contemporanea' (cui ha partecipato lo stesso Guccione), e dopo la recente collocazione - su iniziativa del presidente del Senato Marcello Pera - di una sua grande tela nel salone Garibaldi di Palazzo Madama.
I cinquanta soggetti scelti dall'artista, nato a Scicli (Rg) nel 1935, spaziano da una poesia di Michelangelo al "Tristano e Isotta", da "Il Gattopardo" di Tomasi di Lampedusa - del quale Guccione coglie come in un fotogramma la celebre scena del ballo raccontata anche dal regista Luchino Visconti - alla "Norma" del suo conterraneo Vincenzo Bellini, dove la liricità della scenografia di "Casta Diva" è racchiusa in una serie di pastelli di piccole dimensioni ma intensissimi, creati dal pittore dopo che rimase deluso dalle scenografie per la "Norma" del centenario della nascita del teatro di Catania intitolato al 'cigno' etneo.

Piero Guccione da 25 anni si è ritirato in Sicilia, artista dalla ''saggezza un po' misantropa'' - così lo ha definito Jean Clair, direttore del Museo Picasso -, ma che alle pareti di casa propria  tiene appeso opere altrui. Così è diventato un caposcuola, un punto di riferimento umano e artistico, ''abituati come siamo - scriveva Sciascia nel 1974 - a una pittura che vuole essere altro (e magari tutto), tranne che pittura''.
Guccione ha utilizzato il pastello, una tecnica che gli è particolarmente congeniale in quanto estremamente precisa e al tempo stesso in grado di sfumare le emozioni interiori. L'artista ha voluto pubblicare in catalogo - a fronte delle opere esposte - un suo frammento manoscritto riferito ad ognuna delle creazioni artistiche, suddividendo la mostra nelle sezioni: "Rime" (W. Shakespeare 'Romeo e Giulietta', Michelangelo, Leopardi 'La vita solitaria', Eschilo per il teatro greco di Siracusa), "Studi per il Teatro Garibaldi di Modica" ('Norma' di Vincenzo Bellini, 'Tristano e Isotta' di Richard Wagner, 'Senso' di Camillo Boito, 'Cavalleria Rusticana' di Pietro Mascagni, 'Il Gattopardo' di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, 'Tutte le volte che lei se ne va' di Giorgio Soavi).

Realizzata in collaborazione con la galleria Ca' d'Oro e la casa editrice Il Cigno, dopo Bruxelles la mostra si sposterà a Bologna, Berlino e Milano.

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21 gennaio 2004
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