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A Palermo ritornerà a splendere parte del ''Paradiso della Terra'', nel castello dei Re normanni

Al via il recupero dei giardini della Zisa, meraviglioso esempio di architettura arabo normanna

02 marzo 2004
Palermo ritrova un pezzo della propria storia: il giardino annesso al ''castello'' della Zisa, frammento del mitico ''Genoard'' (Pardiso della Terra).
Il sindaco Diego Cammarata ha inaugurato nei giorni scorsi il cantiere per il recupero del parco, a conclusione di una complessa vicenda culminata nella stipula di una transazione fra il Comune e la nuova ditta incaricata, la Sogea. L'atto, già autorizzato con una delibera di Giunta comunale, consente di completare l'opera dopo anni di stop, dovuti ad una crisi finanziaria dell'impresa che aveva vinto la gara d'appalto, ma anche ad alcune controversie giudiziarie e a difficoltà burocratiche.
L'avvio del cantiere, inoltre, rappresenta una soluzione concreta e definitiva anche ai disagi creati dalle condizioni di degrado in cui l'area era stata lasciata negli anni scorsi.

Residenza estiva dei re normanni, fatta costruire da Guglielmo I e Guglielmo II fra il 1165 e il 1180, la Zisa di Palermo trae il suo nome dall'arabo al-aziz (''la splendente''). In origine, l'area faceva parte del Genoard (''Paradiso della Terra''), il grande parco reale di caccia che si estendeva nella parte nord-occidentale della città. Al suo interno, appunto, tutti gli edifici - fra questi, anche la Cuba e il palazzo dell'Uscibene - erano circondati da floridi giardini con fontane e grandi vasche, utilizzate come peschiere. Modificata più volte nelle epoche successive - da qui il suo aspetto attuale - la Zisa rappresenta tutt'oggi un unicum nel bacino del Mediterraneo.

L'allestimento ricalcherà, in gran parte, l'originario disegno islamico. Peculiarità essenziale del progetto sono le numerose essenze mediterranee profumate che adorneranno la aiuole, tra cui zagare, allori e vari alberi da frutto. Oltre all'arredo a verde, saranno realizzati gli impianti di irrigazione e di illuminazione (quest'ultimo sarà composto da 236 punti luce, divisi equamente fra pali ad altezza d'uomo e faretti bassi disposti in modo da evidenziare i dettagli delle aiuole). Sarà portato a termine, inoltre, il recupero dei tredici dammusi, strutture in muratura costruite nell'epoca in cui la Zisa venne adibita a baglio agricolo. Nei dammusi saranno allestiti punti d'informazione per i turisti e altri servizi. Previsti anche la ridefinizione dei vialetti (12 in tutto), il completamento della recinzione e il rivestimento della grande vasca centrale da 260 metri cubi di portata, la cui caratteristica sarà un leggero e costante movimento dell'acqua in superficie (cosiddetta ''laminazione'').

La superficie complessiva dell' area è di circa 30 mila metri quadrati. L'importo dei lavori è di poco superiore ai due milioni di euro; il termine contrattuale per il completamento dell'opera è di 12 mesi. Nella primavera del prossimo anno, quindi, palermitani e turisti potranno tornare a godere pienamente del giardino, uno fra gli spazi urbani più suggestivi della città. A sovrintendere allo svolgimento dei lavori per conto del settore Lavori pubblici, diretto da Concetto Di Mauro, sarà il servizio Edilizia (dirigente l'architetto Valentina Vadalà). Ingegnere capo dei lavori è l’architetto Italia Cannella. La direzione dei lavori, invece, è affidata agli architetti Luigi Trupia e Salvo Lo Nardo, che hanno redatto il progetto insieme all'ingegnere Giuseppe Caronia.

Fonte: Ansa Beni Culturali Sicilia

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02 marzo 2004
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