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Addio al filosofo Manlio Sgalambro

Intellettuale raffinato e paroliere di qualità, ci lascia il filosofo (non laureato) conosciuto dai più per la sua collaborazione ventennale con Franco Battiato

06 marzo 2014

"Là dove domina l’elemento insulare è impossibile salvarsi. Ogni isola attende impaziente di inabissarsi. Una teoria dell’isola è segnata da questa certezza. Un’isola può sempre sparire. Entità talattica, essa si sorregge sui flutti, sull’instabile. Per ogni isola vale la metafora della nave: vi incombe il naufragio. Il sentimento insulare è un oscuro impulso verso l’estinzione. L’angoscia dello stare in un’isola come modo di vivere rivela l’impossibilità di sfuggirvi come sentimento primordiale. La volontà di sparire è l’essenza esoterica della Sicilia. Poiché ogni isolano non avrebbe voluto nascere, egli vive come chi non vorrebbe vivere: la storia gli passa accanto con i suoi odiosi rumori ma dietro il tumulto dell’apparenza si cela una quiete profonda. Vanità delle vanità è ogni storia. La presenza della catastrofe nell’anima siciliana si esprime nei suoi ideali vegetali, nel suo taedium storico, fattispecie del nirvana. La Sicilia esiste solo come fenomeno estetico. Solo nel momento felice dell’arte quest'isola è vera". - Teoria della Sicilia

E’ morto, all'età di 89 anni, Manlio Sgalambro. Nato a Lentini, filosofo e autore italiano molto apprezzato anche all'estero, più che la sua opera filosofica che lo accostò a Nietzsche oggi si ricorda la sua collaborazione con Franco Battiato.
Proprio dopo l'incontro con Battiato negli anni Novanta, Sgalambro si affaccia con ottimi riscontri anche nel mondo della musica, scrivendo e componendo per il famoso cantautore e altri artisti del panorama nazionale.
Nel 1994, quando scrive "Contro la musica" e "Dell'indifferenza in materia di società", avviene l'incontro con Battiato. L'occasione è data dalla scrittura, da parte del filosofo, del libretto dell'opera lirica "Il Cavaliere dell'Intelletto". Da quel momento firma per lui i testi degli album "L'ombrello e la macchina da cucire" e "L'imboscata", rispettivamente del 1995 e del 1996. L'anno dopo Sgalambro è autore unico della commedia "Gli Schopenhauer", che debutta a Catania e ha per regista, ancora una volta, il suo compagno di viaggio Franco Battiato.

"La matematica è il tribunale del mondo. Il numero è ordine e disciplina. Ciò con cui si indica lo scopo della scienza, tradisce col termine la cosa. L'ordine, già il termine ha qualcosa di bieco, che sa di polizia, adombra negli adepti le forze dell'ordine cosmico, i riti cosmici. L'autentico sentimento scientifico è impotente davanti all'universo. L'inflazione che caccia nelle mani dell'individuo, in un gesto solo, miliardi di marchi, lasciandolo più miserabile di prima, dimostra punto per punto che il denaro è un'allucinazione collettiva".
(M. Sgalambro, La morte del sole, frasi recitate da Franco Battiato in 23 coppie di cromosomi)

Ai concerti di Franco Battiato era ormai una presenza fissa, a volte anche contestata, come successe una volta al Politeama: a un certo punto, infatti, lo show del cantante lasciava il palcoscenico al filosofo-paroliere che s'improvvisava anch'egli cantante di vecchi successi o della sua rilettura di "La mer" da Trenet, o per leggere un  brano sulla Sicilia.
La simbosi con l'artista catanese lo portò anche a comparire nel primo film di Battiato, "Perduto amor", un breve cammeo nel ruolo di un intellettuale seduto in un caffè che discetta davanti a una granita.
Manlio Sgalambro ha scritto testi di canzoni anche per Patty Pravo, Alice, Fiorella Mannoia, Carmen Consoli, Milva e Adriano Celentano e ha scritto anche i testi di canzoni per bambini quali "Madama Dorè", "Fra Martino campanaro", "Il merlo ha perso il becco", su musiche di Giovanni Ferracin.
L'ultimo libro del "filosofo non laureato" (Sgalambro non si laureò in Filosofia: "All'università decisi di non iscrivermi in Filosofia perché la coltivavo già autonomamente. Mi piaceva il diritto penale e per questo scelsi la facoltà di Giurisprudenza"), fu "Variazioni e capricci morali", pubblicato l'anno scorso da Bompiani, che segue al saggio sulla "Misantropia" edito da Adelphi.

- Dialogo con Manlio Sgalambro (Guidasicilia.it, 07/12/2007)

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06 marzo 2014
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