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Al Politeama dirige Krzysztof Penderecki

Gradito ritorno a Palermo, dopo tanti anni per il grande compositore polacco, con una prima assoluta in Italia

09 gennaio 2004
E’ un grande evento musicale quello che si terrà stasera al teatro Politeama Garibaldi di Palermo, alle 21,15 sul podio dell'Orchestra Sinfonica Siciliana il grande compositore polacco Krzysztof Penderecki dirigerà, oltre alla Sinfonia n. 7 di Beethoven, il suo "Concerto grosso per tre violoncelli e orchestra", in prima assoluta in Italia.
I solisti, che eseguiranno insieme all’Orchestra questo concerto composto dal Maestro nel 2001, per la Radio di Tokyo, sono i tre violoncellisti, fedeli a Penderecki, Andrej Bauer, Bartosz Kaziak, Rafal Kwiatkowski
 
In una intervista, il Maestro Penderecki ha spiegato il perché dell’insolita scelta dello strumento solista, il violoncello, per questo Concerto grosso, adducendo una sorprendente delucidazione, "Ho tantissimi amici violoncellisti, forse una cinquantina". "Nella seconda metà del Novecento c'è stata una rinascita della popolarità del violoncello, probabilmente anche grazie all'attività di Rostropovich. Lui solo ha commissionato 106 Concerti e cominciò la tradizione, quando era più giovane, di suonare molta musica contemporanea". "Nessuno ha finora scritto un Concerto per tre violoncelli. La scelta dipende dal fatto che è il mio strumento preferito. Forse fra gli archi non ha le possibilità più grandi ma è il più bello".

Per quanto riguarda invece la direzione della settima Sinfonia di Beethoven, Penderecki dice semplicemente: "E’ uno dei miei compositori preferiti e m'interessa sempre. Lui cercava le vie nuove. Non esiste in quel periodo un altro compositore che abbia portato tante cose nuove alla musica. Haydn scrisse moltissimo ma le sue opere si somigliano".
Sempre vivo l’interesse del Maestro per il teatro, che oltre a "I diavoli di Loudun" ha scritto il Paradiso perduto, dall’omonima opera di Milton, "La maschera nera", scritta 12 anni fa per il Festival di Salisburgo, e la più recente è "Ubu rex", rappresentata da poco a Varsavia.
Penderecki sta adesso pensando di scrivere un'opera per bambini, "forse - dice lui stesso - perché ho una nipote piccola". 

L’attività sul podio del 2004 per Krzysztof  Penderecki si intersecherà continuamente con quella compositiva, infatti come lui stesso ha detto nell’intervista: "Ho 50 concerti da dirigere e scriverò molto. Sto lavorando a una Passione di San Giovanni a 40 anni di distanza da quella di Luca. Questa non sarà solo su testi liturgici ed è in programma per l'apertura della famosissima Frauenckirch di Dresda ricostruita dopo che era stata distrutta dai bombardamenti. Un'altra opera è un ciclo di Lieder per voce e orchestra su testi di Sergei Esenin in russo, per baritono".
Alla richiesta delle sue riflessioni sul 2004, Penderecki risponde: "Non sono un idealista come lo ero da giovane. Non credo che la musica possa cambiare l'uomo. Ma adesso per me essa è una specie di distanza dalla realtà. È un gioco e mi diverto scrivendo".

Biografia
Penderecki, compositore polacco, allievo del Conservatorio di Cracovia, divenne insegnante presso quell’istituto: è considerato il maggior compositore polacco della sua generazione.
Le sue prime composizione risentono delle influenze della scuola di Darmstadt, e presentano una ricerca del timbro che passa soprattutto attraverso uno speciale uso della famiglia degli archi, che dà effetti simili a quelli della musica elettronica.
Dopo alcuni esperimenti di elaborazione elettronica su nastro, Penderecki ha recuperato un suo linguaggio personale, che va dagli influssi gregoriani sino a Stravinskj, passando attraverso sia i tardoromantici, sia l’estetica di Wagner.
Il compositore polacco ha al suo attivo una copiosissima produzione, che tocca tutti i generi, dal sacro al vocale, dal sinfonico al cameristico; le sue musiche, nell’ultimo decennio del XX secolo, sono state eseguite assai frequentenente in tutte le sale da concerto del mondo, e non solo nei Festival o comunque negli  ambienti specializzati nel settore della musica contemporanea.
Krzysztof Penderecki è anche un grande direttore d’orchestra e da trent’anni guida le maggiori compagini del mondo. Penderecki è un compositore altamente "etico": polacco, profondamente cattolico e molto vicino a Giovanni Paolo II, Penderecki coniuga la passione civile e l’ispirazione spirituale con una ricerca linguistica di prim’ordine, che fa della sua musica una delle più imponenti testimonianze della contemporaneità, fin dagli anni dell’assidua frequentazione delle tecniche dell’avanguardia negli anni Sessanta.

Alcune partiture di Krzysztof Penderecki hanno segnato e segnano, quantomai significative, passi di grande intensità in due capolavori assoluti del cinema di Stanley Kubrick: 2001 Odissea nello spazio (1968) e Shining (1980). Nel 1978, alla Scala, Penderecki dirigeva il proprio Paradise Lost, il Paradiso Perduto, ispirato a John Milton. In quegli anni così duri e drammatici, con partiture straordinariamente dense di innovazione e d’espressione questo protagonista della musica del nostro tempo  stava definendo compiutamente il proprio ruolo in un orizzonte creativo internazionale che per altri versi abbondava di incertezze. Penderecki, da parte sua, optava per una sorta di nuovo umanesimo.

Politeama Garibaldi - Palermo

Venerdì 9 gennaio, ore 21.15 / Sabato 10 gennaio, ore 17.30 / Domenica 11 gennaio, ore 11
Concerto diretto da Krzysztof Penderecki
Violoncello, Andrej Bauer, Bartosz Kaziak, Rafal Kwiatkowski
PENDERECKI
- Concerto Grosso per tre violoncelli e orchestra
BEETHOVEN - Sinfonia n° 7 in la magg. op.92

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09 gennaio 2004
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