Al Vittoriano una mostra dedicata al grande terremoto di Messina del 1908
"1908. Il terremoto di Messina. Un percorso iconografico" è la mostra, curata da Paola Callegari, Antonio Ciaschi e Marco Pizzo, allestita nelle sale dell'Ala Brasini del Complesso del Vittoriano fino al 15 settembre, per iniziativa dell'Istituto per la storia del Risorgimento italiano, della Fototeca Nazionale dell'ICCD e la Fondazione Banco di Sicilia in collaborazione con la Società Geografica Italiana.
Attraverso una eterogeneità di materiali (fotografie, mappe geografiche, volumi, giornali d'epoca, album fotografici di Casa Savoia), l'esposizione intende ricostruire non solo l'immagine della città distrutta dal sisma, ma anche come il tema delle "rovine" sia esplicitato nelle fotografie, seguendo una tradizione che ha le sue radici nell'Ottocento: dalla distruzione di Palermo del 1860 ai luoghi delle battaglie del Risorgimento del 1859 o della Repubblica Romana del 1849.
Molte delle fotografie esposte sono frutto dell'attività del Gabinetto Fotografico Nazionale che intervenne allora, quasi in tempo reale, per documentare la situazione provocata dall'evento dal terremoto sulla popolazione e sul patrimonio culturale del Paese. Le pubblicazioni, invece, provengono dalla Biblioteca della Società Geografica Italiana: tra le più significative è esposta "La catastrofe sismica calabro-messinese", relazione e documenti cartografici, redatta immediatamente dopo il terremoto dal noto geografo e sismologo Mario Baratta. Tra i prestatori anche il Museo Storico della Guardia di Finanza che, attraverso una serie di fotografie realizzate dai fotografi militari, mostra l'attività di soccorso svolta dai finanzieri.
A corredo dell'iniziativa è presente in mostra un interessante contributo del giornalista Rai Roberto Olla, come pure la proiezione di un raro documento filmico della ricostruzione della città di Messina del 1909 della durata di circa 10 minuti. Primo documento conosciuto di cronaca storica in diretta, restaurato e conservato dall'Istituto Luce, fu un vero e proprio reportage degli avvenimenti che utilizzò le tecniche cinematografiche dell'epoca.
La mostra vuole essere anche una occasione per far vedere come il patrimonio culturale di istituzioni diverse concorra alla costruzione della storia degli eventi dell'Italia del Novecento. (Aise)