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Dalla Val Dittaino il pane arriva in Emilia, Piemonte e Lombardia

04 luglio 2002
Può conservarsi fragrante anche una settimana. Ma non è esattamente un "pane industriale".

E' pur vero che viene commercializzato nelle reti di vendita dei grandi centri commerciali, ma i produttori tengono a metterne in evidenza i metodi di produzione rispettosi delle tradizioni artigianali e gli ingredienti naturali dell'impasto.

In questo sta il segreto vincente della irresistibile ascesa dell'ottimo pane della Valle del Dittaino: coniugare tradizione e artigianalità con innovazione tecnologica e grande mercato.

Dal Nord al Sud d'Italia metà del consumo di pane si rivolge proprio a questa tipologia di commercializzazione.
Leader indiscussa del mercato con 5 milioni di euro fatturati nel 2001 e un trend di crescita del 5 per cento ai primi di marzo del 2002, è la Pandittaino, cooperativa agricola a responsabilità limitata dell'ennese, che coinvolge su un territorio di 20 mila metri quadri, la Valle del Dittaino, fra la provincia di Enna e quella di Catania.

I quarantadue soci aderiscono ad un unico protocollo di produzione che richiede fra l'altro solo fertilizzanti naturali, niente pesticidi e una conservazione del grano in contenitori dove la temperatura è mantenuta a 1315 gradi.
La panificazione avviene in un unico stabilimento di oltre tremila metri quadrati.

I soci sono in grado di produrre ben otto tipi di grano che vengono miscelati, in modo da garantire un corretto equilibrio di proteine, glutine, peso specifico, colore e umidità.
Il tutto avviene grazie a un programma informatico. Lievito madre, fermentazione lunga e a temperatura controllata garantiscono la perfetta imitazione del lavoro del contadino.

Agli attuali 900 clienti sparsi in tutta la Sicilia, la cooperativa conta di affiancare ai primi di ottobre alcune catene commerciali della Lombardia, del Piemonte e di Reggio Emilia grazie al potenziamento della produzione con un investimento di 4 milioni di euro in nuove strutture.

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04 luglio 2002
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