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I prodotti tipici modicani conquistano il mercato internazionale

Grazie alla creazione di un marchio De. Co che garantisce la genuinità di cioccolato, fave , pane e tumazzu

24 marzo 2004
Da Modica a Miami cioccolato, fave, pane e tumazzu hanno conquistato tutti. Queste bontà tutte siciliane hanno incantato i più golosi, sia in Italia che all'estero, grazie alla recente presentazione milanese nel contesto del marchio De.Co. ( Denominazione Comunale). Dopo Milano è stata poi, la volta di Miami, in Florida, che grazie al distretto culturale del Sud est in mostra alla convention dei toor operator Usa, organizzato da Alitalia, Enit e Regione Sicilia, ha contribuito abbondantemente ad accrescere la portata di questo fenomeno. Qui, nel far conoscere al qualificato pubblico i luoghi del Sud est e i suoi momenti principali di attrazione turistica, un ruolo di primo piano ha rivestito la degustazione dei prodotti tipici siciliani  preparati sul posto dagli  esperti cuochi dell'isola. I prodotti sono stati presentati alla serata di gala dell'Hilton Fontainbleu in sintonia con il tema "Sicilia e cultura" e offerti ad una platea potenziale di milioni di turisti statunitensi, tramite i loro agenti e tour operator che si sono accostati con entusiamo alla realtà del Sud est.

Modica ha vissuto quindi, un'esperienza senza precedenti con una ribalta internazionale di assoluto prestigio."Si tratta della volontà di privilegiare un segmento della nostra variegata serie di prodotti tipici - dichiara il sindaco Piero Torchi - che ben si coniuga con il comparto turistico, seguendo una tendenza verso l'enogastronomia che oggi va per la maggiore. Siamo intanto i primi in Italia ad avere realizzato il protocollo del marchio De.Co". Grazie a questa certificazione Modica può assicurare al consumatore una completa trasparenza sulla natura delle produzioni locali valorizzando le proprie specialità agroalimentari. E i consensi non si sono lasciati attendere. Patron dell'iniziativa l'Assessore allo Sviluppo Economico, Carmelo Drago,  che si è soffermato anche lui sulla grande possibilità di abbinare turismo ed enogastronomia. "Con il De.Co. - dice - la città della Contea si è proposta al palcoscenico nazionale e internazionale non solo con i suoi monumenti e le sue bellezza architettoniche, ma anche attraverso la grande tradizione gastronomica e dolciaria. L'ha fatto, puntando su Milano, che è la capitale dell'editoria enogastronomica, in un momento in cui questo tipo di turismo rappresenta un segmento non più trascurabile, ma una nicchia di mercato".

Drago aggiunge inoltre, i tre motivi che hanno spinto a creare una certificazione di garanzia: prima di tutto per i produttori modicani, che, fregiandosi di questo marchio saranno beneficiari della grande promozione; poi per i consumatori, perchè solo in questo modo si consente la rintracciabilità e la genuinità del prodotto e infine per Modica stessa, che l'Unesco ha dichiarato patrimonio dell'umanità. Va ricordato che, dopo la kermesse della grande festa del gusto di Milano, si sono avuti anche dei riscontri a livello di associazioni di siciliani che risiedono in Lombardia e in varie altre regioni del Nord Italia. Tutte sono interessate abbastanza all'evolversi di questo progetto che avrà un ulteriore seguito con l'inclusione di altri prodotti. Certo la cioccolata di Modica, che affonda le sue radici nella tradizione azteca e che costituisce un frammento di storia medievale nel nostro territorio, è uno dei maggiori prodotti fra i quattro che hanno tenuto a battesimo il marchio comunale.

La larga ed ampia produzione artigianale che c'è in città ne è la riprova. Oggi la richiesta non solo locale, ma anche  esterna,  è sempre più in crescita  grazie alle iniziative promozionali che hanno consentito di dare un'ampia conoscenza anche all'estero. Particolarmente ricercate sono le tavolette di cioccolata alla vaniglia e alla cannella, ma anche quella al peperoncino e al carrubo. Lo stesso purtroppo non può dirsi per il "tumazzu", formaggio caratteristico che proviene dalle varie masserie sparse nella campagna modicana che, pur essendo, genuino e ottimo è ancora poco conosciuto . Ha ottenuto un grande successo invece, il pane casareccio  per il suo procedimento di confezione e la forma. Miami è una città che offre tante possibilità ai siciliani. Uno tra questi è Gaetano Villardita, tour operator di Siracusa che abita nella città della Florida da ben 12 anni. Villardita affitta  sette seigway, strani aggeggi a due ruote centrali che si muovono a seconda della posizione del corpo: se ti sposti in avanti l'aggeggio va avanti, se stai fermo anch'esso sta fermo, se sposti il busto all'indietro marci all'indietro.

Questi strani mezzi di locomozione possono raggiungere una velocità massima di 20 Km orari e hanno un prezzo di 50 mila dollari. Qui Villardita si trova bene e di  tornare in Sicilia non ne parla proprio. "Ma chi me lo fa fare? Qui guadagno bene, organizzo gite, ho sposato un'americana, ho il doppio passaporto. In Sicilia che trovo?". Il mare, il sole, le spiagge verrebbe da obbiettare "Qui ce n'è quanto ne vuoi di mare, siamo nel Golfo del Messico, a mezz'ora di volo dall'Avana e da Santo Domingo. Ti trovi ai Caraibi con il vantaggio di strutture modernissime, anche se costano molto di più ed euro non ne vogliono, solo dollari. Il mio albergo, il Fontainebleau Hilton alla Collins Avenue costa 800 dollari in piena stagione, però solo 126, praticamente regalato, per i convegnisti della Asta, 9000 tour operators a congresso". In questo albergo è stato presentato il Distretto del Barocco, che ha letteralmente affascinato gli americani.

Certo che vengano in Sicilia non è sicuro anche se ultimamente la paura di volare, legata al terrorismo, sta passando. "Ci sono dieci ore di aereo, ma vale la pena.- continua Villardata - E poi, diciamo la verità, come si mangia in Sicilia, qui se lo sognano. E' per questo che a Miami, come in tutti gli States, i ristoranti italiani costano minimo 60 dollari anche se prendi un'insalata". Il Distretto del Barocco, nuovissimo scenario culturale della Sicilia, è stato presentato dai sindaci di Siracusa e di Modica, Titti Bufardeci e Piero Torchi, e dall'Assessore catanese alla Cultura on. Nino Strano con contorno di musiche, canti e un menù straordinario della "Cucina del sole" delle signore Oliveri, per l'organizzazione delle Aziende di turismo di Siracusa, Catania e Ragusa .Un seme del Barocco piantato in America sperando che cresca perché gli americani hanno innamoramenti di massa che, di solito, fruttano un mucchio di dollari.

Miami
E' una città colossale che si estende per 120 Km ( come andare da Catania a Ragusa): ha tre aeroporti nei quali sbarcano, ogni anno, circa 33 milioni di passeggeri e al porto di By Side circa 17 milioni di crocieristi. In tutto sono 50 milioni di arrivi che con una media di tre giorni di permanenza  fa 150 milioni di presenze. A Miami vivono 4 milioni di persone e 600 mila solo a Miami Beach, quasi quanto l'intera Sicilia. Pochi grattacieli, ma edifici che non superano i cinque piani e poi una sterminata serie di ville e villette con le barche attraccate nel canale sotto casa. La Lincoln e la Washington costituiscono il cuore di Miami Beach mentre sulla vicina Ocean Drive footing la sera ci sono migliaia di giovani e di locali notturni. A mezzanotte però si chiude e se fai più tardi non mangi da nessuna parte. I ritmi di vita sono di stile messicano, fino alle 10 del mattino non c'è nessuno in giro, poi bagni a mare o in piscina.

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24 marzo 2004
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