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Il costo di due giorni a Doha...

Un esempio di Sicilia è andata in Qatar con Rosario Crocetta che ha speso circa 700 mila euro

18 novembre 2014

La scorsa settimana il Movineto 5 Stelle all’Ars, primo firmatario Matteo Mangiacavallo, ha presentato un’interrogazione parlamentare rivolta al presidente Crocetta e all’assessorato Turismo, per fare chiarezza sulle presunte "spese folli" sostenute dallo stesso assessorato per la partecipazione al Brand Italy "Exhibition of Excellence" a Doha in Qatar (dal 10 al 12 Novembre).
Il riferimento è stata una notizia apparsa sulla testata giornalistica on line "L’Oraquotidiano", a firma della giornalista Marina Pupella, che denunciava una spesa di 145 mila euro, iva esclusa, a carico dell’assessorato al Turismo. Notizia che ha avuto un seguito con un altro articolo, apparso sullo stesso quotidiano, e che parlava di un aumento di spesa vertiginoso: le spese sostenute dalla Regione siciliana, infatti, pare siano ammontate a più di 700 mila euro.

"Praticamente, - ha affermato il deputato Cinquestelle Mangiacavallo - per soli due giorni, per la Regione avere a disposizione un'area espositiva "pre allestita e personalizzata" di 250 metri quadrati con una pagina pubblicitaria sul catalogo ufficiale della manifestazione, la comunicazione via web e due hostess e/o steward bilingue arabo - italiano, spende cifre importanti ad oggi ancora non giustificate".
Oltre 278 mila euro, quindi, per partecipare al Brand Italy. A questi vanno sommati i 281 mila euro assegnati per l’esecuzione dei servizi di marketing e di internazionalizzazione del settore agroalimentare, più i 145 mila euro spesi dall’assessorato al Turismo per avere a disposizione nella città medio orientale l’area espositiva.

Con l’interrogazione il M5S chiedeva "quali siano, ovvero saranno, per la Regione siciliana, i riscontri di utilità (anche in termini squisitamente potenziali); e di sapere quale sia il numero del personale della Regione siciliana coinvolto nell’organizzazione che ha partecipato alla trasferta ed in ragione di quale personale qualifica; e, quindi, il costo sostenuto per pagare questa missione, composta (come si evince dall’articolo su citato) dal governatore Crocetta, dal presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone, dal deputato democratico Bruno Marziano, dal senatore Beppe Lumia e dal presidente della fondazione Federico II Francesco Forgione. Nel gruppo partito in rappresentanza della Sicilia anche Sami Ben Abdelaali, già esponente della dittatura tunisina di Ben Alì, console in Sicilia in rappresentanza del regime, e oggi esperto per l’internazionalizzazione della Regione scelto dallo stesso Cocetta".

Le rispose all’interrogazione sono arrivate dal governatore che, in una apposita conferenza stampa, ha parlato proprio della missione in Qatar. Questa sarebbe costata 695 mila euro, una missione che ha visto insieme la delegazione siciliana, guidata da Crocetta, e 120 imprese sul totale di 240 aziende italiane che hanno allestito gli stand a Doha.
"I fondi sono stati spesi per allestire gli stand e per il trasporto - ha detto Crocetta -. Non ci sono state le pletore istituzionali del passato col trasferimento all'estero di intere giunte e mezzo Parlamento ma la delegazione istituzionale era composta da me, dal presidente dell'Ars e dal presidente della commissione Attività produttive. Abbiamo mangiato in economy e alloggiato in hotel a 140 euro a notte. Io ho mangiato insalata. La spesa è stata fatta per sostenere le imprese".

"Ringrazio gli imprenditori, la loro presenza dimostra l'attenzione e il riscontro positivo che si è avuto da questa iniziativa. Tanto che in futuro abbiamo pensato a una iniziativa più lunga". "Ci siamo trovati di fronte a un mercato dove gli imprenditori non erano molto presenti. Sono rimasto soddisfatto del clima amichevole che si è respirato tra governo e imprese che guardavano a questa presenza straordinaria per la prima volta in un'esibizione. Su 240 imprese 120 erano siciliane. La cosa che mi ha dato soddisfazione è stata quando due imprenditori del nord mi hanno detto "presidente, si ricordi che ci siamo anche noi", a testimoniare che la Sicilia aveva un ruolo di primo piano".
Crocetta ha continuato dicendo: "Non c'è stata impresa che non ha avuto attenzione di visitatori e autorità locali e che non ha concluso qualche contratto. Io ho fatto da promoter e me ne andavo in giro con gli sceicchi per promuovere i nostri prodotti.Non è stata un'iniziativa inconcludente ma utile a piazzare le aziende in un mercato interessato. Caffè Morettino ha avuto una proposta di vendita in esclusiva in un centro commerciale di Doha che porterà dentro grandi marche, un'operazione da tre miliardi di euro che coinvolgerà molto i nostri prodotti".

"C'é stato grande interesse in tutti i settori - ha detto ancora il governatore -. Orgoglioso di questa Sicilia che non si pone più con l'intermediazione ma ci mette la faccia e si presenta col proprio lavoro con un'impostazione invidiata dalle altre aziende italiane. Abbiamo introdotto un nuovo modello sperimentale per promuovere le nostre imprese che si basa su tre elementi. Il più importante é l'accordo istituzionale e politico. Il mondo arabo gradisce la chiarezza e pretende lealtà. Pensiamo ad esempio di mandare l'orchestra sinfonica siciliana per l'inaugurazione del centro commerciale".

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18 novembre 2014
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