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In quanti hanno aderito ieri allo sciopero della spesa? Come per ogni sciopero, guerra di percentuali

Per gli organizzatori ha aderito l'85% degli italiani ma molti hanno da tempo ridotto le spese per colpa della crisi

17 settembre 2004

Secondo le stime delle associazioni dei consumatori, ieri almeno tre cittadini su quattro si sono astenuti non solo dall'entrare in un supermercato, in un bar, dal tabaccaio o dal barbiere, ma hanno evitato anche l'uso del telefono (sia il fisso che il cellulare) e lasciato la macchina in garage.
E' stata la protesta contro il caro-vita, contro la stangata d'autunno e gli stipendi che non bastano più. Una  crisi, insomma, che colpisce tutti al di là delle adesioni allo sciopero, cui in realtà, rispetto alle stime, avrebbe aderito un numero inferiore di persone.

Come sempre all'indomani di uno sciopero, è guerra di percentuali, e sulle adesioni al quarto "Sciopero delle spesa" di ieri, organizzato da Intesaconsumatori, ci sono delle percezioni divergenti.
Secondo Intesaconsumatori, nella mattinata di ieri le adesioni erano al 46% e sarebbero poi arrivate all'85% in serata.
Bene il Sud e le isole, dove avrebbe partecipato il 54% dei consumatori, seguite dal Centro (45%) e dal Nord (39%).
In dettaglio: nella città di Roma l'adesione avrebbe raggiunto il 56%, a Torino il 53%, a Firenze il 41%, a Milano il 43%, a Napoli il 61%, a Catania il 65%, a Bologna il 38%, a Pescara il 40%, a l'Aquila il 37%, a Bari il 50%, a Reggio Calabria il 35% e a Cagliari il 40%.
Nella mattinata, solo tra le 8 e le 9, si sarebbe anche avuta una riduzione del 20% del numero delle auto in strada, consentendo un anticipo dei tempi di percorrenza dai 5 ai 15 minuti rispetto i giorni scorsi. Così, almeno, a Roma, Milano, Napoli, Catania e Firenze.

C'è da dire comunque che dello sciopero non tutti erano al corrente. Per negozi e supermercati l'effetto dello sciopero è stato minimo. Al bar e al ristorante in pochi hanno rinunciato al caffè o al pranzo, anzi i gestori, ha precisato il direttore generale di Fipe - Confcommercio "non si sono neanche accorti che oggi c'era lo sciopero della spesa". Una giornata come le altre anche per i grandi supermercati in cui non si è registrata alcuna variazione particolare né nel numero di clienti né nell'ammontare delle vendite. Carrefour, Auchan e Coop sono stati unanimi nel dire che tutto è stato più o meno normale.
"Non abbiamo avuto cali" dicono i responsabili vendite della Carrefour, presente in Italia con propri ipermercati e con i supermercati Gs. Carrelli pieni anche negli ipermercati Auchan e nei supermercati Sma. Anche per i dirigenti della Coop "non c'è stata una grande risonanza, l'impatto dell'iniziativa è stato decisamente inferiore a quello dell'anno scorso. In qualche punto abbiamo notato un calo del 5%, ma in alcuni luoghi piove a dirotto e in altri sono finite proprio ieri le promozioni. A Roma, per esempio, le vendite registrate sono le stesse di ieri". Anche alla Rinascente, spiegano i responsabili vendite, differenze negli acquisti tra ieri e oggi "non ce ne sono state".
La realtà è che in molti hanno ridotto i consumi all'indispensabile già da tempo. Le abitudini di vita consigliate dalle associazioni dei consumatori per aderire allo sciopero non sono una novità per chi ha dovuto ridurre le spese proprio a causa della crisi.

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17 settembre 2004
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