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L'Ars ha approvato il bilancio provvisorio

Nel documento i soldi per ex Pip, enti culturali e Terme di Sciacca. Intanto il governo chiede allo Stato 1,7 miliardi di euro

09 gennaio 2015

L'Assemblea regionale siciliana ha approvato ieri pomerggio il bilancio provvisorio: 39 i voti a favore, 30 i contrari e due astenuti.
Il bilancio provvisorio copre la spesa fino al 30 aprile di alcune capitoli rinviando alla legge di stabilità la chiusura dell'esercizio.

Per far quadrare i conti, il governo ha ridotto le previsioni di entrata di circa un miliardo di euro, azzerando i fondi di riserva e riducendo il fondo per i residui attivi.
Nel testo sono rientrate alcune norme che erano state stralciate dalla Presidenza dell'Ars perché mancavano le relazioni tecniche, poi depositate. Tra queste le norme che stanziano 9 milioni di euro per gli stipendi degli ex Pip, 1,2 milioni per Sviluppo Italia Sicilia Spa, l'ok ai fondi per l'ex tabella H fino al 30 giugno, 800 mila euro per le Terme di Sciacca e 1,5 mln per l'Esa.
Via libera anche a un mutuo da 145 mln per il finanziamento di quota parte delle spese di investimento dei comuni e delle Province, rinvio di un anno dell'armonizzazione dei sistemi contabili di Regione, Ars ed enti con quello dello Stato.

Sull’armonizzazione contabile - La Sicilia prende tempo sull'armonizzazione dei sistemi contabili. Una norma approvata dall'Ars rinvia di un anno l'applicazione dei principi previsti dal decreto-legislativo 118 del 2011, modificato e integrato dal Consiglio dei ministri lo scorso agosto. In base alla norma, inserita nel bilancio provvisorio votato dall'Ars, l'armonizzazione contabile per la stesura dei bilanci di Regione, enti locali ed enti strumentali siciliani partirà dal 1 gennaio del 2016 e non da quest'anno.
Anche l'Assemblea siciliana armonizzerà il proprio sistema contabile con quello dello Stato a partire dal primo gennaio 2016; l'assessore all'Economia, Alessandro Baccei, si è rifiutato di avallare un emendamento che toglieva all'Ars il vincolo temporale, creando qualche tensione nella maggioranza. Il Dl 118 prevede anche controlli più stringenti sui bilanci, affidandoli a un collegio dei revisori contabili che opererà in stretta sinergia con la Corte dei Conti. A spingere per il rinvio dell'armonizzazione contabile è stata anche l'Anci Sicilia, l'associazione dei comuni dell'isola.

La Regione si aspetta il riconoscimento da parte dello Stato di 1,7 miliardi e nel bilancio provvisorio ha previsto un accantonamento negativo pari a questa cifra. Si tratta delle ritenute sui redditi delle persone fisiche che hanno residenza fiscale in Sicilia ma la cui gestione avviene fuori dall'isola: per il 2015 la Regione stima appunto 1,7 miliardi.
Parlando della norma il presidente dell'Ars, Giovanni Ardizzone, ha parlato di un "pre-contenzioso". "È una norma che ha un valore simbolico e lancia un messaggio forte al governo di Roma", ha detto l'assessore Baccei. "La richiesta è legittima - ha aggiunto Baccei in Assemblea durante la votazione - non andremo con il piatto in mano, la somma è calcolata per chiudere in tranquillità il bilancio".

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09 gennaio 2015
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