L'assessore Silvana Grasso: ''Lettere anonime, sappiamo i nomi di chi possiede le tele scomparse''
Dai depositi del castello Ursino a Catania negli anni sarebbero scomparse migliaia di opere d'arte e beni culturali. Ne è convinta l'assessore comunale alla cultura, Silvana Grasso, che nei giorni scorsi ha avviato le prime ricerche, cominciando da due tele di Rembrandt e di Guido Reni, sparite dai magazzini del maniero.
“Insieme con i carabinieri del nucleo tutela del patrimonio artistico (Noe) e la Sovrintendenza ai beni Culturali - dice l'assessore Grasso - provvederemo a fare un riscontro tra i beni culturali inventariati nel 1950 e quelli che vi sono custoditi adesso”. Nel castello sono stati conservati migliaia di pezzi provenienti da importanti collezioni ma di molte opere non esiste un inventario. L'assessore spiega di aver ricevuto lettere anonime con l'indicazione di dove si trovano alcune opere che erano custodite nel castello. “Abbiamo subito informato la Procura - conclude - Abbiamo parecchi nomi”.
Rendendo nota una comunicazione avuta dai carabinieri del nucleo Tutela patrimonio di Palermo, infine, la Grasso annuncia soddisfatta che nei prossimi mesi sarà restituito il cratere attico, una coppa del V secolo avanti Cristo del valore di 5 milioni di euro, che all'inizio degli anni '60, in occasione di un gemellaggio tra Catania e Grenoble, un sindaco del capoluogo etneo regalò al primo cittadino della città francese.