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L'Associazione Centro Studi Aurora vola a Dubai con la mostra di Salvatore Pipia ''Bambini/Children''

18 aprile 2006

Si è conclusa ieri la missione promozionale negli Emirati Arabi realizzata dall'Assessorato al Lavoro della Regione Siciliana.
In occasione dell'evento è stata inaugurata una grande mostra fotografica dal titolo ''Bambini/Children'' del fotografo bagherese Salvatore Pipia, realizzata dall'ANFE Sicilia e dall'Associazione Centro Studi Aurora Onlus.
La sede della mostra è l'Ibn Battuta Center di Dubai, (United Arab Emirates), con un polo espositivo dentro il Dubai International Airport ed una estensione ad Abu Dhabi.
La mostra, che consta di circa 60 fotografie tra bianconero e colore, contiene immagini di bambini che provengono dall'Italia, Inghilterra, Spagna, Portogallo, Mozambico, Tunisia, Venezuela, Brasile, Guatemala, Honduras, El Salvador. Alla mostra è collegato un videoarte di circa 40 minuti con brevi flash anche sonori sui contesti dei paesi fotografati; video che sarà visualizzato, senza interruzione, su piccoli monitor distribuiti lungo il percorso della mostra.

I materiali della mostra e le foto si possono vedere consultando il sito www.csaurora.it o il sito dell'artista www.salvatorepipia.it.
Il Centro Studi Aurora è particolarmente felice di contribuire con questo evento internazionale, di grande impatto e con un tema così universale ed eticamente importante, alla promozione di un fotografo tra i più significativi della scena regionale e del quale Letizia Battaglia (vincitrice nel 1985 del prestigioso premio W. Eugene Smith per la fotografia sociale) ha detto: ''Sono fotografie senza arroganza, gentili e che, probabilmente, non raggiungeranno mai le redazioni dei giornali perché Salvatore Pipia è uno di quei fotografi testardi che vuole parlare delle sue esperienze, che vuole raggiungere gli altri uno ad uno, con calma, grazie ad un'esposizione o ad un libro costruito con amici...'' (dalla prefazione di Letizia Battaglia al catalogo della sua mostra DA SUD A SUD Fotografie dai sud del mondo, 2001).

''Ho avuto la fortuna di conoscere Salvo Pipia molto tempo fa. E sono stato testimone privilegiato in tutti questi anni della sua maturazione come persona, come operatore sociale e come fotografo di qualità.
Lo ricordo quando poco più che adolescente cominciò ad operare con i ragazzi difficili della periferia di Palermo. Condizioni degradate e miseria lui le combatteva organizzando divertentissimi laboratori durante i quali insegnava ai bambini a vedere la bellezza delle immagini.
Da allora non ha più smesso.
Perché Salvo ha scelto di impegnarsi così, a suo modo, per il destino del mondo.
Lo ha attraversato in lungo e in largo lavorando come formatore in progetti di cooperazione internazionale destinati ai bambini e agli adolescenti.
Sempre in luoghi di frontiera, sempre in situazioni al limite.
E via via la sua esperienza si arricchiva e si completava anche attraverso la documentazione fotografica dei mondi di cui veniva a conoscenza, per condividere poi con chi era rimasto la storia di terre lontane e di culture diverse, eppure di bisogni, sogni e sentimenti in fondo così simili, così universali. Senza luogo e senza tempo.
Le foto di Pipia non sono dunque gli scatti di un ''semplice'' fotografo, di un bravo professionista che per mestiere cattura belle immagini di realtà altre per offrirle al pubblico con pure finalità artistiche e qualche volta di denuncia sociale: sono piuttosto il frutto collaterale di un impegno civile, di una missione laica, di una lunga esperienza educativa e di servizio nelle terre di frontiera.
Sono anzitutto asciutta e garbata testimonianza, senza concessioni liriche.
Umile e attento l'approccio al mondo dei bambini, la cui fiducia nei suoi confronti è testimoniata dalla gioia amichevole con cui si lasciano riprendere; segno di un’umanità profonda e attenta, in punta di piedi, perché con i bambini non si può mentire, riconoscono subito chi è dalla loro parte.
Signorile ma determinata la sua denuncia, mai gridata, mai ostentata, eppure forte.
Nelle foto, scattate nell'arco di un ventennio, in diversi paesi dell'Europa, dell'Africa e dell'America Latina, Pipia cerca di mostrare attraverso la poesia di uno sguardo, l'emozione di un sorriso struggente e pacato, con incredibile forza e dolcezza tenerissima, quella dignità di individuo completo e soggetto di diritto, che, nei bambini, spesso viene calpestata.
E poiché Salvo ha un rispetto sincero e autentico nei confronti dell'umanità dolente, nelle sue foto non indugia mai nel raccapriccio. Non racconta apertamente di bambini maltrattati, picchiati, emarginati, costretti alla fame, ma di piccoli esseri umani che ricambiano il nostro sorriso e la nostra attenzione con sguardi dignitosi. Fiduciosi.
Rimane a noi che guardiamo le sue foto l’onere di vedere la denuncia sociale che c’è dietro.
E di fare qualcosa''.

Gianfranco Aiello - Associazione Centro Studi Aurora Onlus
[Dal testo introduttivo nel catalogo della mostra]

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18 aprile 2006
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