L'ex Base Nato di Comiso (RG) diventa Centro per i beni culturali e campus universitario
Un punto di riferimento per la salvaguardia del patrimonio culturale del bacino Mediterraneo
Per dare corpo all'iniziativa, la Provincia si è già rivolta all'Europrogetti & Finanza, società consulente della stessa amministrazione, e al Consorzio Civita. L'argomento è stato oggetto di una riunione operativa tenutasi, all’inizio di agosto, a Roma nella sede di Europrogetti & Finanza, alla presenza del vicepresidente Salvatore Mallia, dell'on. Giovanni Mauro e del prof. Piero Cascone, presidente del Consorzio universitario ibleo.
Il Centro, oltre all'attività di studio e diagnostica, svolgerà anche attività di formazione attraverso l'organizzazione di corsi di specializzazione post-universitaria nel settore dei beni culturali. La realizzazione del progetto consentirà, pertanto, di sfruttare pienamente il rilevante patrimonio edilizio esistente all'interno dell'ex base, che si estende su una superficie di circa 200 ettari. Il centro, per la sua invidiabile posizione geografica, potrebbe divenire un punto di riferimento anche per la salvaguardia del patrimonio artistico e architettonico di altri paesi del bacino del Mediterraneo.
Il vicepresidente Mallia spiega che: "L'obiettivo è quello di trasformare la Base in un luogo di confronto e di sperimentazione per i migliori esperti in materia di conservazione e recupero dei beni culturali. Un luogo dove si generino innovazioni importanti e tecniche avanzate al servizio della diminuzione del rischio di deperibilità del patrimonio storico-culturale, a partire proprio dai beni culturali locali maggiormente compromessi per le quali sono più urgenti gli interventi di recupero".
La Provincia si intesta l'iniziativa, che vuole avere un respiro internazionale, afferma inoltre Mallia, ma reputa indispensabile il coinvolgimento di altri soggetti pubblici e privati. Il progetto sarà quindi presentato ufficialmente entro breve al Comune di Comiso e alle altre amministrazioni comunali limitrofe alla Base, alla Regione, al Consorzio universitario, agli Istituti di credito, alla Cassa depositi e prestiti e ai ministeri dei Beni culturali e degli Affari esteri.
Un modo per arginare la sempre più frequente fuga di "cervelli eccellenti".