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L'ignoto marinaio di Antonello da Messina avrà ''una stanza tutta per se''

Al Museo Mandralisca di Cefalù (PA) un nuovo allestimento accoglierà il celebre ''Ritratto di Ignoto''

26 maggio 2004

All'inizio del mese di maggio, all’interno della manifestazione Salvalarte Sicilia, a cura di Legambiente, è stato presentato il progetto del nuovo allestimento della sala del Museo Mandralisca di Cefalù, che ospita l’enigmatico sorriso del più celebre fra i ritratti del maestro siciliano del Quattrocento, il Ritratto di ignoto di Antonello da Messina.

Un progetto che intende soddisfare due diverse esigenze: la prima è quella di consentire una più ravvicinata visione del dipinto che sarà collocato all’interno di una bacheca climatizzata per garantirne la conservazione secondo più opportuni parametri microclimatici e illuminotecnici. La seconda è quella di dotare l’aula contigua alla stanza dell’Ignoto di un ricco apparato didattico sulla tavoletta e su tutta l’attività di Antonello.

Per la bacheca è stata progettata un’illuminazione a fibre ottiche, mentre i pannelli didattici saranno illuminati da spot esterni in un’atmosfera di generale penombra.
Non appena sarà realizzato il nuovo allestimento della sala, si effettuerà un primo monitoraggio della qualità dell’aria e del microclima, per un periodo di una settimana. Saranno raccolti i dati dei parametri di qualità dell’ambiente, con misure continue d’umidità relativa e temperatura, radiazione incidente e frazione di raggi UV, presenza di monossido di carbonio, nonché presenza d’inquinanti, quali le sostanze organiche volatili, le polveri sospese e gli ossidi acidi, di zolfo e azoto, presenti nell’aria. Questi parametri offrono un quadro completo dell’ambiente cui è esposta l’opera, tenendo conto di tutti fattori di rischio legati all’ambiente, quali ad esempio, il degrado acido o fotossidativo dei colori e della tavola.

Nell'apparato didattico invece, sarà raccontata l'affascinante storia intrisa di leggenda, che vuole l’opera, nota anche come Ritratto di ignoto marinaio, proveniente dall’isola di Lipari dove pare fosse montata come sportello di un mobile da farmacia. Dopo essere stata vista dal barone Enrico Piraino di Mandralisca, la cui moglie apparteneva ad una famiglia di Lipari, la tavola venne acquistata per la sua collezione privata, donata poi alla città di Cefalù.

La sua oscura provenienza ha a lungo accreditato la leggenda che si trattasse del ritratto di un marinaio, leggenda poi ripresa in chiave letteraria da Vincenzo Consolo nel suo celebre romanzo "Il sorriso dell’ignoto marinaio", precedentemente smentita da Roberto Longhi nel 1953, nel suo altrettanto noto "Frammento siciliano".
Una cosa è certa, ossia l'indiscutibile descrizione che il critico Federico Zeri ebbe a scrivere del sorriso del Ritratto di Cefalù: "in quel sorriso è condensata l’ambigua essenza dell’isola fascinosa e terribile", perché non esistono ritratti di siciliani più siciliani come quelli di Antonello.

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26 maggio 2004
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