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La Finanziaria sarà una scure che si abbatterà sulla Regione

Nella bozza della manovra tagli agli organici, stop turnover e stretta sui consigli comunali

28 gennaio 2015

Tagli nella dotazione organica, blocco del turn over per 4 anni, adeguamento agli statali del calcolo delle pensioni, riduzione del salario accessorio, pensionamento forzato per chi ha requisiti delle quiescenza, abolizione della norma di salvaguardia per i dirigenti.
È una vera e propria scure quella che potrebbe abbattersi sui 16mila dipendenti della Regione siciliana in base alle norme contenute nella bozza di finanziaria anticipata dal governo ai partiti della maggioranza nel corso del vertice tenutosi ieri pomeriggio a Palazzo d’Orleans.

Il governo fissa la dotazione organica in base al personale in servizio a fine 2014 dunque chi andrà in pensione non sarà sostituito. Gli organici saranno ulteriormente ridotti dal 2016 al 2019 in numero pari al 50 per cento dei dipendenti che andranno via nell’anno precedente, la riduzione sarà maggiore per i dirigenti. Divieto di assunzioni anche nel 2016. Per i dirigenti scompare la clausola di salvaguardia che consentiva loro di mantenere intatta la retribuzione nonostante la presenza rimozione dall’incarico. Tagli anche ai permessi per motivi familiari e personali (solo 3 all’anno) e alle pensioni con l’abolizione del sistema misto di calcolo e il passaggio al contributivo che avrà un impatto su almeno 7 mila dipendenti del comparto.

Nella bozza di finanziaria è prevista anche la riduzione dei componenti dei consigli comunali. Nelle città con oltre 500mila abitanti come Palermo il numero dei consiglieri passa da 50 a 40, ma la norma interviene anche per le città con popolazione inferiore, fino a 10 membri per i comuni con meno di 3 mila abitanti. La riduzione entrerebbe in vigore alla primo rinnovo elettorale utile. Vengono ridotti all’entrata in vigore della legge anche indennità di funzioni e gettoni di presenza del 20 per cento. Stretta pure sui permessi e le licenze degli amministratori locali e sull’espletamento del mandato.

Tra le norme contenute nella bozza di finanziaria c'è anche la dismissione degli Istituti autonomi case popolari - che saranno posti in liquidazione - e dell’ente autonomo portuale di Messina. Le funzioni degli Iacp passeranno all’Aspa, l’Agenzia siciliana per le politiche abitative che sarà istituita con decreto dal Presidente della Regione e acquisirà il patrimonio degli Istituti. [ANSA]

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28 gennaio 2015
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