Crea gratis la tua vetrina su Guidasicilia

Acquisti in città

Offerte, affari del giorno, imprese e professionisti, tutti della tua città

vai a Shopping
vai a Magazine
 Cookie

La restituzione dello splendido Tesoro di Morgantina forse è stato solo uno splendido sogno

05 aprile 2007

Mentre aspettiamo il ritorno a casa di tanti tesori dell'arte che nei decenni passati sono stati trafugati e venduti ai musei di tutto il mondo, e mentre si aspetta in particolar modo il rientro a casa della Venere e del Tesoro di Morgantina (la prima acquistata circa vent'anni fa dal Paul Getty Museum di Los Angeles per 20 mln di dollari, il secondo acquistato negli anni '80 dal Metropolitan Museum, il Met di New York per 2,74 mln di dollari), la querelle tra le due case d'arte americane e la nostra Nazione, che sembrava avesse raggiunto la sua conclusione - in positivo per l'Italia -, sembra si sia riaccesa.
Per quanto riguarda la restituzione della Venere, infatti, si aspetta che vengano portati a termine tutti gli esami che possano attestare l'effettiva provenienza della statua (leggi), invece relativamente alla restituzione dei 15 meravigliosi argenti che il Met avrebbe dovuto restituire dopo un accordo raggiunto lo scorso anno con l'allora ministro dei beni Culturali Rocco Buttiglione (leggi), all'improvviso sembra siano sorte nuove difficoltà.     

''Nel XIX secolo il termine che si usava era caccia al tesoro, si prendeva cosa rischiava di andare distrutto e lo si portava in luogo sicuro nell'Età dell'Illuminismo. Abbiamo fatto un'opera di conservazione e non dimentichiamo che il Met è nato prima dell'Unità d'Italia. Ha fatto male il direttore del museo, Philippe de Montebello, a firmare un accordo con l'Italia nel 2006 restituendo il vaso etrusco che raffigura la morte di Sarpedone (il cratere di Eufronio). E' stato un momento molto triste perché l'oggetto si trovava nel nostro museo da 35 anni''.
Questo il parere di Carlos Picòn, curatore del dipartimento di arte greca e romana al Met, esposto in una recente intervista al New Yorker, e con il ha praticamente negato il diritto di Italia, Grecia e Turchia a chiedere la restituzione dei reperti archeologici: ''Anche molti oggetti conservati nei musei italiani hanno una provenienza ignota, non si può affrontare la storia antica con criteri moderi. Come e stato formato it museo di Berlino? E il Louvre? E che fece Napoleone in Italia? E come nacque il British Museum? Vogliamo restituire tutti gli oggetti e far chiudere tutti i musei del mondo? Non sarebbe un enorme danno per la cultura mondiale?''.

Picòn ha inoltre aggiunto che ''in Italia non vi sono musei e depositi a sufficienza come e stato dimostrato anche dalla sorte dei 13 oggetti d'arte che it museo di Boston ha restituito all'Italia. Sono stati esposti per una settimana e poi sono spariti, nessuno sa dove siano finiti, forse stanno in qualche sotterraneo...''.
Dichiarazioni pesanti che vanificano gli accordi ufficiali dello scorso anno e che di fatto possono invertire la virtuosa tendenza che stava portando i musei americani a restituire i pezzi archeologici trafugati dai tombaroli e venduti attraverso i mercanti d'arte svizzeri.

Condividi, commenta, parla ai tuoi amici.

05 aprile 2007
Caricamento commenti in corso...

Ti potrebbero interessare anche

Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia