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Largo ai due siti siciliani candidate nel 2005 per la lista del Patrimonio Mondiale Unesco

Saranno Siracusa e le Necropoli di Pantalica ad essere presentate a Parigi entro gennaio 2004

20 dicembre 2003
Siracusa e le Necropoli rupestri di Pantalica sono le candidate italiane per la lista del Patrimonio Mondiale Unesco del 2005. A deciderlo è stato un apposito gruppo di lavoro, presieduto dal Sottosegretario ai Beni e alle Attività Culturali, Nicola Bono. Una conferma dunque dell'impegno assunto dall'onorevole Bono, confortato dalla particolare rilevanza storico-archeologico dei siti proposti.
Il Sottosegretario ha giudicato positivamente il lavoro preparatorio avviato dai responsabili del Ministero e del Servizio per i beni archeologici della Soprintendenza per i beni culturali e ambientali di Siracusa sottolineando, inoltre, l'urgenza di predisporre quanto prima tutta la documentazione di supporto e, in modo particolare, il piano di gestione, elemento fondamentale e strategico per ottenere l'iscrizione nella Lista del Patrimonio Mondiale.

E mentre si accelerano tutte le procedure per la preparazione del dossier da presentare al Centro del Patrimonio Mondiale dell'Unesco di Parigi entro il 31 gennaio 2004, e si è insediata nel ministero per i Beni e le attività culturali la commissione consultiva per i piani di gestione dei siti Unesco e per i sistemi turistici locali (presieduta dal sottosegretario Nicola Bono), partono i lavori per la riapertura del Teatro comunale di Siracusa, dopo oltre quarant'anni di chiusura. Secondo le previsioni il lavoro si dovrebbe concludere nella primavera del 2006, con la riconsegna alla città dello storico immobile.
In questa fase iniziale si provvederà a ripulire il teatro e alla preparazione del cantiere, rimasto chiuso per alcuni mesi dopo la conclusione delle opere di consolidamento. Nel frattempo sarà approntato il progetto esecutivo del restauro, che sarà presentato entro gennaio, e quindi si potrà procedere alla gara d' appalto, che dovrebbe essere aggiudicata entro la prossima primavera.

Il progetto è stato definito dall' Istituto regionale del restauro. La spesa sarà di circa 12 miliardi di vecchie lire, dieci dei quali finanziati con i fondi della legge 433 (ricostruzione dopo il terremoto del '90) e per il resto dal Comune e dall'assessorato regionale ai Beni culturali, ai quali spetterà soprattutto provvedere agli arredi e agli impianti di riscaldamento e condizionamento.

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20 dicembre 2003
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