Le pagine di ''Carrube e Cavalieri'' di Raffaele Poidomani Moncada hanno ispirato lo chef Carmelo Chiaramonte

Brodo di pollo per Zia maria e una siringa di anestetico con càalia e fave atturrate (Foto di Barbara Conti)

Sono stati due giorni dedicati all'arte culinaria in compagnia del cuciniere Carmelo Chiaramonte. Domenica scorsa a pranzo alla storica "Taverna Nicastro" di Modica alta, quartiere amato da Raffaele Poidomani dove visse per molti anni, sono rinati i sapori di un tempo con il pranzo tratto dalle pagine indimenticabili della raccolta di racconti "Carrube e Cavalieri", pubblicato nel 1954 a Roma.
Gli ospiti presenti hanno potuto assaporare un menù ricco di aromi, dai "pesci poveri accompagnati dalla gazzosa botticelliana", al "brodo di Zia Maria e una siringa di anestetico con voglia di càlia e fave atturrate", per passare al cosiddetto piatto di sostanza "bollito di vitello in pietra" seguito da un "bicchiere di yogurt limonoso con profumo di sepolcro e tabacco da naso".
«Nell'affrontare questi testi - ha commentato Carmelo Chiaramonte - mi sono ispirato non solo ai piatti che Raffaele Poidomani cita nel suo capolavoro ma anche alle valenze aromatiche. Lo scrittore nelle sue opere richiama in maniera molto precisa e profonda i profumi del territorio, i sapori, le essenze aromatiche nelle pietanze. Una delle pagine più simpatiche, più interessanti e che mi ha divertito tantissimo è "Il Paese delle Terrazze" dove, in particolare, c'è una descrizione dell'attività peristaltica e della fase finale della digestione che si esprime con l'erutto che Poidomani definisce botticelliano". Dunque, momenti esilaranti che hanno fatto divertire gli appassionati di cucina.

La "Confraternita dei Cenacolari dell'Antica Contea" a Ragusa Ibla ha ospitato il secondo appuntamento rivolto interamente agli addetti ai lavori. Un incontro
importante voluto fortemente dalla Camera di Commercio di Ragusa che, in collaborazione con l'Associazione Touché, ha organizzato la "due giorni" in cui letteratura e cucina, parole e sapori, poetica del gusto e piatti della tradizione si sono amalgamati e raccontati in tavola.
«La riscoperta della cucina tradizionale, riletta come veicolo per approfondire e scoprire la identità culturale ed anche letteraria di un territorio - ha sottolineato Giuseppe Tumino, presidente della Camera di Commercio di Ragusa - è un valore aggiunto che deve essere acquisito anche dal sistema delle imprese alberghiere e della ristorazione, alle quali abbiamo pensato nel contribuire a questa felice iniziativa. La cosa che consiglio di fare a tutti è leggere le opere dello scrittore Raffaele Poidomani Moncada, un intellettuale da scoprire».
Nelle cucine della Confraternita il cuciniere ha stupito i giovani chef e gli studenti degli istituti scolastici della Provincia di Ragusa che hanno assistito ad una lezione di cucina e di creatività gastronomica tratta dai racconti più significativi di Poidomani. Domande e curiosità sono state fatte dai ragazzi presenti che con attenzione ed interesse hanno colto le chiavi di interpretazione del pianeta food, tra opere letterarie e ricette di cucina.
«È stato un incontro virtuale tra due intellettuali lontani solo nel tempo. Entrambi - ha dichiarato Stefania Cassarino, presidente dell'Associazione Touché - attingono dal territorio le materie prima e sapientemente manipolate le restituiscono sottoforma di racconti e pietanze».

Gli appuntamenti del ciclo di eventi dedicato a Raffaele Poidomani Moncada, nel trentesimo anniversario dalla scomparsa, continuano a Novembre con una conversazione a Palazzo Platamone a Catania, in cui, oltre alla partecipazione dell'Ordine dei Giornalisti di Sicilia, del FAI e dell'Università degli Studi di Catania, interverranno esperti ed intellettuali.

Per informazioni: www.raffaelepoidomani.it