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Per i fondi Ue, in Sicilia è sempre una corsa contro il tempo

Va un po' meglio la spesa dei fondi Po-Fesr 2007-2013, ma ci sono ancora circa 3 mld da impiegare

27 luglio 2015

Venerdì scorso hanno preso il via a Castello Utveggio, a Palermo, i lavori del Comitato di Sorveglianza del Po-Fesr Sicilia 2007-2013. All’ordine del giorno, lo stato di attuazione del Programma operativo e del relativo Piano di azione attivato per la sua chiusura, che è stato concordato nell’aprile scorso tra la Commissione europea, il Governo nazionale e la Regione Siciliana.
All’incontro hanno preso parte i rappresentanti del Governo regionale, della Commissione europea, dell’Agenzia per la Coesione territoriale, del Dipartimento per le Politiche di coesione e degli altri organismi nazionali coinvolti, assieme ai responsabili dei Dipartimenti regionali interessati e agli esponenti del Partenariato economico e sociale (tra cui sindacati, associazioni e organizzazioni di categoria).

Il Comitato di sorveglianza del Po-Fesr (Fondo europeo sviluppo regionale) vigila sull’efficienza e la qualità d’esecuzione del Programma. Si riunisce di norma ogni anno, monitorando la spesa e approvando eventuali modifiche ai documenti.

Ebbene, degli oltre 4 miliardi di fondi europei disponibili con il vecchio Po-Fesr 2007-2013, al 20 luglio scorso si registrano pagamenti per 2 miliardi e 835 milioni, mentre la spesa già certificata a giugno era attestata a 2 miliardi e 557 milioni. I pagamenti in corso di validazione toccano invece quota 3 miliardi e 272 milioni. Il programma deve essere chiuso il 31 dicembre, pena il disimpegno delle somme rimaste in cassa che torneranno a Bruxelles.
"L'esame delle indicazioni dei nostri costanti monitoraggi ci induce a concludere che ce la possiamo fare ad assorbire tutte le risorse del Po-Fesr 2007-2013 - ha detto il dirigente generale del dipartimento della Programmazione Vincenzo Falgares -. Ormai le nostre analisi si spingono al livello di singolo progetto. E i progetti sono 9 mila".

"Rispetto a tre anni fa c'è un miglioramento significativo, ma permangono alcune criticità che richiedono l'impegno di tutti, in primis dipartimenti e beneficiari - ha osservato Willebrordus Sluijters, Capo dell'Unità Italia - Malta della DG Regio della Commissione Europea -. Abbiamo istituito un monitoraggio più rafforzato, una cooperazione più rafforzata e un Piano di Azione per le attività da svolgere fino a dicembre".
Un miglioramento significativo rispetto al 2012-2013 è riconosciuto anche da Lucio Paderi, Rapporteur del Po-Fesr Sicilia 2007 - 2013 per la DG Regio della Commissione Europea, che ha evidenziato allo stesso tempo come si tratti di un miglioramento non uniforme. "Abbiamo constatato alcune difficoltà nei settori dei beni culturali, del turismo, della ricerca e innovazione, delle imprese e dell'ambiente. È necessario approvare al più presto il piano di distretto per l'acqua".
Ha tracciato la road map per i prossimi mesi Michele d'Ercole dell'Agenzia della Coesione Territoriale: "In questa fase la nostra attenzione si sposta sul tema dei pagamenti, da effettuare tutti entro il 31 dicembre 2015".
Intervenendo come componente del partenariato socio-economico, il direttore generale di Confindustria Sicilia Giovanni Catalano ha spiegato che "occorre mettere in circolo maggiore liquidità e accelerare al massimo i tempi di erogazione degli aiuti alle imprese, in questa e nella prossima programmazione".

C'è però un problema, la Regione siciliana all’improvviso si è riscoperta a corto di dipendenti, nonostante un organico certificato dalla Corte dei conti di 19.928 unità tra personale a tempo indeterminato, determinato e lavoratori di società collegate, per un costo annuo di 938 milioni e 529 mila euro.
Ciò significa grosse difficoltà nell’avviare la nuova programmazione 2014-2020 dei fondi messi a disposizione dall’Europa, che parte già in ritardo.
Solo un paio di settimane fa il dipartimento regionale delle Attività produttive aveva chiesto di potenziare i propri uffici con 34 funzionari. Adesso il dipartimento della Pesca guidato da Dario Cartabellotta chiede 25 tra funzionari e istruttori, mentre Domenico Armenio del dipartimento dei Servizi di pubblica utilità ne cerca 14.
Insomma, rispetto agli anni passati un miglioramento nella spesa dei fondi Ue in Sicilia c’è stato ma, intoppi, incapacità o impossibilità di azione, fanno si che per l’impiego di queste risorse ci sia sempre una corsa contro il tempo.

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27 luglio 2015
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