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Piero Guccione nei "Luoghi dell'arte tra musica, letteratura e poesia". I pastelli del Maestro presso Palazzo Garofalo

26 ottobre 2011

Sabato 29 ottobre, alle ore 18.00, presso il Palazzo Garofalo (sede del Museo della Cattedrale di Ragusa), sarà inaugurata la mostra di Piero Guccione avente per tema i "Luoghi dell'arte tra musica, letteratura e poesia".
L'evento, organizzato dal Centro Studi "Feliciano Rossitto" e dal Comune di Ragusa, offrirà ai visitatori la possibilità di ammirare quaranta pastelli circa, riguardanti le interpretazioni che l'artista ha fatto di alcune opere liriche, di raccolte di poesie, di letteratura. In particolare l'interpretazione di Norma di Vincenzo Bellini, del Tristano ed Isotta di Wagner, della Cavalleria rusticana di Mascagni, di Senso di Camillo Boito, delle poesie di De Pisis e di Giorgio Soavi, de Il Gattopardo di Tomasi di Lampedusa.

"Questa mostra - spiega Giorgio Chessari, presidentre del Centro Studi "F. Rossitto" - conclude le manifestazioni per il 75° compleanno del maestro Piero Guccione. È possibile rilevare che il programma non solo è stato pienamente attuato, ma su richiesta del Presidente dell'ARS è stato esteso con la mostra che si terrà nella primavera del 2012 nelle Sale di Palazzo dei Normanni a Palermo".
Le iniziative culturali, realizzate a partire dal 2010, sono state molteplici e seguite da un vasto pubblico: il Convegno di Studi che si è tenuto a Scicli il 5 maggio 2010, concluso con gli interventi di Emanuele Macaluso e dello stesso Piero Guccione; la pubblicazione del volume "Piero Guccione", curato da Paolo Nifosì e Giorgio Sparacino; la mostra degli studi e bozzetti per il Tondo del Teatro Garibaldi, che ha avuto sede a Modica dal 3 dicembre 2010 al 6 gennaio 2011; l'incontro di Studi sui rapporti tra Piero Guccione e Gesualdo Bufalino, svoltosi a Comiso il 6 maggio 2011.
"Piero Giccione - ha aggiunto Chessari - è un uomo e un artista che onora l'Italia. Gli siamo grati anche perché quando ne ha ravvisato la necessità egli ha preso posizione, chiara e ferma, per richiamare tutti a fare scelte più meditate per difendere l'identità storica, ambientale, paesaggistica e culturale della nostra terra".
Viva soddisfazione è stata espressa dal Sindaco del capoluogo ibleo, Nello Dipasquale affermando con forza che "la mostra di Piero Guccione è certamente un avvenimento che contribuisce a fare di Ragusa una delle mete di un ideale circuito artistico nazionale ed internazionale".
Espressioni di vivo apprezzamento per l'evento culturale sono state formulate per l'occasione dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, riconoscendo nell'opera del maestro un alto senso artistico in cui è forte e inconfondibile "il legame dell'artista con la sua terra" e dallo stesso artista "tante volte evocata nei suoi luminosi paesaggi".

"Nell'ambito della multiforme produzione di Piero Guccione - scrive il critico d'arte Paolo Nifosì - l'illustrazione di opere letterarie e musicali ha accompagnato fin dagli anni Sessanta gli altri percorsi. Un'esperienza la sua in cui ha utilizzato in alcuni casi l'acquerello ed in gran parte il pastello. Nel voler trovare un denominatore comune prevale nel suo immaginario il reinventare storie ed ambienti poetici nel contesto di un paesaggio mediterraneo, un paesaggio commentato da Sciascia attraverso una riflessione di Tomasi di Lampedusa: sotto una luce cinerina si agitava il paesaggio, irredimibile".

"Artista che tenacemente ha reinventato l'antico linguaggio della pittura è uno dei pochi, ha scritto Roberto Tassi, che usando il pastello, non traligna dalla grande tradizione di Liotard, di Millet, di Degas. Nell'ambito della multiforme produzione di Piero Guccione l'illustrazione di opere letterarie e musicali ha accompagnato fin dagli anni sessanta gli altri percorsi. Un'esperienza
la sua in cui ha utilizzato in alcuni casi l'acquerello ed in gran parte il pastello. Nel voler trovare un denominatore comune prevale nel suo immaginario il reinventare storie ed ambienti poetici nel contesto di un paesaggio mediterraneo, un paesaggio commentato da Sciascia attraverso una riflessione di Tomasi di Lampedusa: "Sotto una luce cinerina si agitava il paesaggio, irredimibile”.
I personaggi di Norma, del Tristano ed Isotta, di Senso del Gattopardo sono ricollocati nella natura di questo lembo di Sicilia, destoricizzando luoghi fisicamente e storicamente diversi. Ne coglie bene l'essenza Alberto Moravia: "Guccione non illustra figure e situazini scrive lo scrittore cerca anzi di ridurre il più possibile il riferimento illustrativo… si è messo fuori dalla storia, si è tenuto alla passione che è di tutti i tempi e di tutti i luoghi e a quella soltanto".

La mostra racconta coi pastelli, con gli acquerelli, col disegno ("la sostanza del mondo") dell'amore tra l'uomo e la donna; sentimento assoluto e complesso, nelle sue variegate declinazioni, l'amore-passione, l'amore-estasi, l'amore-malinconia, l'amore-gelosia, l'amore-disperazione, l'amore-tragedia, l'amore-morte; racconta della natura che questo amore esprime e comunica, della sua bellezza e dello stupore che suscita, del suo "sconfinato senso di meraviglia, di commozione per tanto e sublime ordine" (Guccione); racconta del cielo "che è pensiero del cielo", racconta dei fiori che sono "essenza" dei fiori, nota Sgarbi; racconta delle ferite, dei rivoli di sangue rosso che costantemente ritroveremo nelle sue opere; racconta dell'arte, delle opere dei classici, della loro controversa e complessa bellezza, dei sentimenti in esse racchiusi, compagne di viaggio, inquietanti consolatrici del vivere; racconta di stati d'animo evocati, di immagini sospese, rarefatte, in un territorio visionario intangibile, impalpabile. Prevale l'attenzione per l'Ottocento, per una dimensione romantica che diventa in alcune opere un'"elegia della luce" (Siciliano); la Sicilia in uno con alcune opere dei classici, da Masaccio a Michelangelo, da Caravaggio a Friedrich ad Hayez, per citarne solo alcuni, diventano forma evocativa di trame letterarie, di architetture musicali di tensioni liriche, riconducibili al suo stile al suo sentire, all'intensità del suo cuore". [da "Un'elegia della luce", Paolo Nifosì]

Info: La mostra rimarrà aperta fino al 4 dicembre 2011 dalle ore 10.30 alle 12.30 e dalle ore 17.00 alle ore 20.00.

 

 

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26 ottobre 2011
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