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Se la Regione non paga i debiti...

Tutto fermo, nonostante l'Ars abbia approvato l'accensione di un mutuo di un miliardo per saldare i fornitori

28 luglio 2014

Le imprese creditrici nei confronti della Regione e degli altri enti pubblici siciliani finora non hanno ricevuto nemmeno un euro, nonostante l'Assemblea regionale abbia approvato la legge che consente alla Regione l'accensione di un mutuo pari a 1 miliardo di euro per pagare i fornitori.
È quanto si evince dall'ultima analisi sui debiti della Pubblica amministrazione realizzata dal ministero dell'Economia e aggiornata al 21 luglio, una settimana fa. Finora lo Stato ha pagato 26,1 miliardi, ma la casella relativa alla Sicilia è vuota: nemmeno un euro sia per i debiti contratti dal sistema sanitario sia per quelli extrasanitari, ciò vale per le tre tranche previste.

Per quanto riguarda la prima tranche di pagamenti, la Sicilia, si legge nell'elaborato del Mef, ha sì sottoscritto il contratto per i 606 milioni di debiti sanitari ma al ministero non risulta al momento alcun versamento alle imprese creditrici; per i debiti extrasanitari, leggendo le tabelle, va peggio: manca il piano dei pagamenti. Anche per la seconda tranche, tutto è fermo. Per i debiti non sanitari, la Sicilia ha avuto assegnati 206,858 milioni, ma al Mef non risulta alcuna richiesta, a fronte dei 2,2 mld già pagati da altre amministrazioni; nessun dato, invece, alla voce debiti sanitari. Stessa situazione per la terza tranche.

"Il fatto che la Sicilia non abbia ancora pagato un euro dei propri debiti mette a dura prova il sistema economico e sociale di questa regione. Lo abbiamo detto e lo ribadiamo: avere la possibilità di rimettere liquidità in circolo e non farlo significa condannare in maniera deliberata le imprese, portandole al fallimento, e con esse i dipendenti che perdono il proprio posto di lavoro", si legge in una nota di Confindustria Sicilia. "Auspichiamo - concludono gli industriali siciliani - che si possa uscire quanto prima dall'impasse, così da dare fiato a un'economia ormai allo stremo".

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28 luglio 2014
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