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Secondo Weinwirtschaft le Cantine sociali Viticultori Associati Canicattì sono le migliori del Sud Italia

31 agosto 2010

Il 2010 sicuramente sarà un anno che rimarrà a lungo scolpito nella memoria dei 480 soci di Viticultori Associati Canicattì. Un altro prestigioso riconoscimento internazionale, infatti, si aggiunge a quelli già in bacheca, rinsaldando più che mai, alla vigilia della nuova annata (da pochi giorni è iniziata la vendemmia), quella svolta sulla ricerca della qualità intrapresa dal management aziendale.
Questa volta ad essere premiato non è solo un vino. La fiducia degli addetti ai lavori si allarga a tutta l’azienda grazie alla rivista tedesca Weinwirtschaft che, per la prima volta, quest’anno, ha eseguito un test del livello qualitativo sulla produzione vinicola delle cantine sociale di Italia, Francia e Germania.
Il responso uscito da questo test è che le cantine sociali italiane, con un valutazione media dei vini in concorso di 88 punti, hanno staccando le francesi e le tedesche; Viticultori Associati Canicattì ha contribuito a questo risultato entrando nella classifica "Top 20 Italiane" come prima cantina del Sud Italia, piazzandosi al 13 posto con un punteggio che fa leva sugli ottimi risultati dell’Aquilae Nero d’Avola 2008 (89 punti), entrato nei "10 Top Vini Rossi", e dell’Aynat 2007 che ha ottenuto un punteggio di 87 punti nella categoria "Top vini delle Cooperative Italiane".
Il dato più significativo per Viticultori Associati Canicattì però, è l’essere l’unica cantina del sud Italia nelle top 20 Italia. Un dato che, se analizzato nel dettaglio, risulta "in controtendenza" visto che nel meridione si combatte con la scarsa mentalità imprenditoriale dei vigneron.

"A CVA - spiega il Presidente Giovanni Greco - tanto nel management aziendale quanto in ogni singolo conferitore si respira un’atmosfera di gioco di squadra che, vede in risultati come quello che ci giunge da Weinwirtschaft, il raggiungimento di una piena consapevolezza, a tutti i livelli, di una produzione qualitativamente superiore e rispettosa dell’identità viticola del territorio. Questo traguardo ci riempie tutti d’orgoglio. Ma, la cosa che vogliamo sottolineare come cantina sociale è un’ altra. In Sicilia - prosegue Greco - ad essere minacciata è la sopravvivenza dei piccoli viticoltori che sono costretti, in questa fase congiunturale, a vendere le uve a poco prezzo e a fare ricorso alla pratica della potatura verde per non 'svendere' le proprie uve. Nessuno dei nostri soci ha fatto queste azioni perché a CVA siamo impegnati a mantenere, di anno in anno, lo stesso livello di produzione, grazie ad un disciplinare interno, premiando ovviamente la qualità. Il nostro obiettivo è quello di remunerare i viticultori che hanno fatto scelte colturali centrate ad ottenere nel bicchiere sempre più qualità e territorio. Anche questo per noi è fare impresa. Vogliamo sperare - conclude Greco - che, i prezzi bassi delle uve non inneschino ulteriori speculazioni sulla pelle di chi produce nei vigneti da parte di chi, intende comprare le partite migliori a prezzi stracciati. Il vino siciliano di qualità ha bisogno di garantire redditività a chi investe denaro e lavoro nel vigneto ma oggi le dinamiche in atto rischiano di compromettere il mantenimento del patrimonio ampelografico della Sicilia".

 

 

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31 agosto 2010
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