Torna a Palermo, nella città più araba d'Italia del primo millennio, l'Hammam
Il rito del bagno turco islamico per iniziativa di una imprenditrice di Palermo
L'Hamman, in un locale del centro della città (via Torrearsa) con una superfice di oltre cinquecento metri quadrati, si snoda attraverso un percorso tradizionale di tipo islamico, che differisce dalle ''terme romane'' per l' assenza del ''frigidarium'', la vasca per le immersioni in acqua fredda. E' un susseguirsi di stanze e saloni comunicanti, tutto marmi bianchi e grigi, a temperature differenziate: si va dall' ''apodyterium'', lo spogliatoio, al ''tepidarium'', l'ambiente di preparazione all'abluzione con temperature da 30 a 35 gradi, per giungere al ''calidarium'', la vera e propria stanza del bagno coperta da una cupola, con temperature che oscillano da 40 a 45 gradi e con un alto tasso di umidità. Il percorso termina con le stanze del relax e dei massaggi. C'è anche una piazza da the con diversi tavoli e grandi vassoi arabi, teiere e bicchieri con decori orientali per una vastissima scelta di miscele nere, verdi, bianche, semi fermentati e aromatizzati, infuse e tisane.
I lavori sono stati seguiti dall'architetto Andre Benaim, anglo-fiorentino, scenografo di Carlo Cecchi e Tierry Salmon, innamorato della Sicilia e delle cose siciliane da quando approdò a Segesta e nel suo teatro antico.
Parlando delle indicazioni terapeutiche dell'Hammam, Rita Falsone afferma che l'abbondante sudorazione cui ci si sottopone nell' ambiente caldo-umido del bagno turco, consente detersione della pelle e l'eliminazione delle impurità, l'espulsione di tossine e scorie, lo smaltimento dei liquidi in eccesso, una decongestione di naso e gola. Nessuna controindicazione, quindi, anche se l' uso del bagno verrà sconsigliato ai cardiopatici e - dice Rita Falsone - ''a chi non ha tempo da perdere''.
Fonte: Ansa Beni culturali Sicilia