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Tradizione, contemporaneo e popolare. Il nuovo cartellone del Teatro Stabile di Catania si fa in tre

19 maggio 2009

Sono tre i filoni scelti per la nuova stagione del Teatro Stabile di Catania, dal presidente Pietrangelo Buttafuoco e dal direttore Giuseppe Dipasquale: quello della tradizione, del contemporaneo e del popolare. "Una classificazione chiara, all'interno della quale - ha spiegato Dipasquale presentando il cartellone 2009-2010 - lo spettatore potrà costruire un personale percorso, lasciandosi guidare dalle proprie affinità grazie all'ulteriore suddivisione dei titoli in quattro gallerie: Novecento, classici europei, contemporaneo italiano e straniero".

Aprirà la stagione la nuova produzione dello Stabile "A ciascuno il suo", un omaggio a Leonardo Sciascia nel ventennale della morte, con la regia di Vincenzo Pirrotta. L'allestimento è inserito nella 'Galleria del Novecento' che comprende anche "L'aria del continente" di Nino Martoglio con Pippo Pattavina, "La lezione" di Eugène Ionesco con la regia di Ezio Donato, e "Il berretto a sonagli" di Luigi Pirandello con Pino Caruso.
Variegate le produzioni ospiti: due Cechov, "Platonov" con Alessandro Haber e "Il gabbiano", un "Enrico IV" con Ugo Pagliai e Paola Gassman. Chiude "L'anima buona del Sezuan" di Bertolt Brecht con Mariangela Melato

La Galleria del classico europeo offre uno spaccato amplissimo di riflessioni. Ad aprire questo secondo percorso è una produzione dello Stabile etneo, "La scuola delle mogli" di Moliere, in una versione in dialetto siciliano di Turi Ferro con Enrico Guarneri.
La Galleria del contemporaneo italiano prevede "Sicilian tragedi" di Ottavio Cappellani, regia Guglielmo Ferro, con Ida Carrara e Guia Ielo; "Terra matta" dall'autobiografia di Vincenzo Rabito; e "La menzogna", ideazione e regia Pippo Delbono, tributo agli operati morti nell'incendio della Thyssen.
Per la Galleria del contemporaneo straniero in scena "Come spiegare la storia del comunismo ai malati di mente" di Matei Visniec, "La contessina Mizzi" di Arthur Schnitzler e "Le signorine di Wilko" dall'omonimo romanzo di Jaroslaw Iwaszkiewicz.
Fuori abbonamento due spettacoli di culto dello Stabile di Catania: la commedia musicale "Pipino il Breve" di Tony Cucchiara e "La concessione del telefono" dall'omonimo romanzo di Andrea Camilleri, con il testo riadattato dallo stesso scrittore.

"La programmazione - ha detto infine Dipasquale - conferma le scelte che hanno riportato all'attenzione nazionale il nome dello Stabile: facendo parlare, con esso, della Sicilia come zona virtuosa del pensiero e dell'agire umano e civile". [La Siciliaweb.it]

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19 maggio 2009
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