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Triennale di Milano, Biennale di Venezia, Fondazione Guggenheim, tutti in Sicilia!

La Sicilia e si offre alle capitali dell'Arte come palcoscenico sul Mediterraneo

21 gennaio 2004
La Sicilia vuole riscattarsi, lo vuole fortemente, e per farlo crede bene che una delle corsie preferenziali, il terreno più sicuro da battere, sia quello della cultura.
Dopo una serie di rimandi, in primavera sembra finalmente che la sede sud della Fondazione Peggy Guggenheim si insedierà nel ristrutturato Palazzo Sant’Elia, a Palermo.
Gli imput e le onde da cavalcare non si limitano soltanto a questa apertura verso gli americani Guggenheim, infatti, l’Isola a tre punte vuole usufruire anche delle vetrine culturali di casa nostra. Per esempio, la Regione Siciliana è fra i partner più vicini ad un protocollo d'intesa con la Regione Lombardia per scambi culturali attraverso la Triennale di Milano, e prima di ciò, alla fine dell’anno appena trascorso ha pure aderito all'iniziativa dei ministeri dell'Economia e dei Beni culturali per far viaggiare la Biennale di Venezia verso otto regioni del sud Italia.

Proprio per quanto riguarda la possibilità di itineranza della Serenissima Biennale, in Sicilia tutto dovrebbe essere pronto nell'autunno 2004, evitando l'estate e puntando subito su quella destagionalizzazione che tanto bene farebbe al turismo.
Due gli spazi espositivi prescelti, l'Albergo delle Povere a Palermo e Villa Cattolica a Bagheria. Palazzo Belmonte Riso diventerebbe invece una sorta di cabina di regia. Sergio Gelardi, project manager dell'area arte contemporanea in Sicilia, spiega: "È opportuno coinvolgere professionalità locali per sviluppare interesse attorno all'arte contemporanea. Pensiamo a itinerari che, partendo da Palermo, raggiungano luoghi chiave come Gibellina o Fiumara d'Arte o il piccolo museo d'arte contemporanea di Siracusa. Ci saranno corsi finanziati dal Ministero per l'Economia e curati dalla Biennale per la formazione, vogliamo spiegare l'approccio con questa parte dell'arte ai ragazzi delle scuole, valorizzare il corso di turismo culturale presente a Cefalù, ampliare il 'Genio' di Palermo".
All'operazione "Biennale nel Sud", parteciperà anche l'assessorato al Turismo, perché la valorizzazione dei beni culturali ha una valenza turistico-culturale.
Il progetto-Biennale viene promosso, insieme con i due ministeri, dalla stessa Biennale e dalle Regioni con tutti i soggetti che esse decideranno di coinvolgere. Con il Ministero dell'Economia principale finanziatore del piano, per la prima volta viene riconosciuta a un'attività culturale la capacità di creare economia.

La Biennale di Venezia scende, dunque, al sud. Lascia la laguna e dà non solo una svolta geografica ma trova anche significati diversi. L’auspicio è quello di raggiungiamo altri pubblici, altri territori non contigui, usciare, insomma, da un ruolo statico ponendosi al servizio del paese.
Questo progetto tenderebbe, inoltre, ad allacciare delle relazioni per avviare una rete di scambi che porterà a continui apporti di conoscenza e di condivisione rispetto a vari problemi tra la Biennale e il meridione. Portare, insomma, esposizioni di respire internazionale in un ambito territoriale molto vasto che è riconosciuto principalmente per un patrimonio classico. Un'opportunità per mostrare che il sud non è solo vestigia dei secoli passati ma è completamente calato nel presente, e partecipe alla costruzione del futuro dell'arte.

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21 gennaio 2004
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