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Un calendario di ''mostre impossibili''. Ecco come il virtuale rende servigio alla cultura

L'universo di Internet e le mostre che abbiamo da sempre desiderato di visitare

27 febbraio 2004
L’informatica attraverso la rete ha realizzato uno dei sogni che tutti gli appassionati d’arte almeno una volta hanno fatto, quello cioè di vedere raccolti in un'unica mostra le opere dei propri artisti preferiti. Le "mostre impossibili" attraverso internet e la tecnologia, diventano ora possibili.
Prova ne è "Caravaggio, una mostra impossibile", allestita per la prima volta a Castel Sant'Elmo di Napoli e che dal 15 febbraio è ospitata dal Museo Nazionale di Castel Sant'Angelo di Roma, che mostra cinquantaquattro riproduzioni di dipinti del Caravaggio, realizzate sulla base di procedimenti digitali sofisticatissimi, raccolte in un'esposizione senza pari che, se non virtuale, sarebbe risultata, appunto, impossibile da realizzare, e dalla quale Dario Fo ne ha ricavato una lezione-spettacolo molto speciale, "Caravaggio al tempo di Caravaggio", andata in onda lunedì scorso su Rai Tre, in una serata di grande televisione culturale.

In Sicilia un'operazione concettualmente simile è stata eseguita sul web allestendo una "mostra impossibile" su Antonello da Messina. E' stato, infatti, creato un museo virtuale, con all’interno ben 38 riproduzioni digitali di opere del pittore siciliano del '400. La mostra è il frutto di un progetto ideato e realizzato dagli Amici dei Musei Siciliani. I testi e le immagini del percorso espositivo sono stati curati da Gioacchino Barbera, studioso dell'arte e autore di una biografia dedicata alla vita e alle opere di Antonello.
Un progetto nato dalla consapevolezza che i concetti di tutela e valorizzazione del patrimonio artistico e culturale, non possono che passare per i nuovi strumenti comunicativi offerti dalla tecnologia digitale.
Cliccando dunque sul sito http://www.amicimuseisiciliani.it , ognuno di noi avrà la possibilità di entrare in uno spazio espositivo unico, in cui convergono tutte le opere del maestro siciliano oggi dislocate fra chiese, collezioni private e musei, e accompagnati da un audioguida che commenterà le raffigurazioni attraverso tre momenti di vita dell'artista potremo conoscere e ammirare la grazie, la delicatezza, e la bellezza delle opere di Antonello da Messina.
 
La Regione siciliana, non è rimasta indietro, e anch’essa attraverso Internet, ha aperto le porte del suo passato illustre, dando la possibilità di navigare tra gli antichi tesori dell'isola.
Il Dipartimento regionale dei Beni culturali nel sito http://www.regione.sicilia.it/beniculturali/dirbenicult/ ha avviato un progetto che rende ''visitabili'' in rete i musei e i siti archeologici siciliani nell’anno dell’archeologia. Nel sito Il simbolo prescelto è la metopa di Selinunte, che ritrae il rapimento di Europa da parte di Zeus.
L'anno dell'archeologia è stato ufficialmente aperto dalla mostra ''Ta Attika, Veder greco a Gela. Ceramica attica figurata dall'antica colonia'', a Palazzo Pignatelli Roviano, a Gela (CL).
Seguiranno una serie di eventi legati al tema che serviranno a valorizzare i siti archeologici sparsi ovunque in Sicilia, nell'entroterra come sotto al mare.

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27 febbraio 2004
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