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Una tesi di laurea su ''Il valore della cultura: il futuro dei musei siciliani''

Beni culturali e ambientali in rete per fare della Sicilia un grande museo

26 febbraio 2003

"Il valore della cultura il futuro dei musei siciliani": è il titolo della tesi in architettura di Gaspare Gangitano.
Relatori i docenti Liliana Gargaglione e Maria Clara Ruggeri Tricoli.

La prima parte della ricerca analizza i modelli di gestione, le politiche adottate nei diversi stadi e l'influenza del pubblico sulle centrali che elaboreranno le proposte culturali.

La problematica museale abbraccia diverse tematiche: recupero, tutela, valorizzazione, o opportunità economiche.
Tutela e valorizzazione sono due azioni interdipendenti; la valorizzazione, intesa come produzione culturale, non può esistere senza una tutela, mentre la tutela è giustificata se ha come fine la valorizzazione e non semplicemente la conservazione di un patrimonio.

Per questo viene avvertita la necessità di un censimento del patrimonio museale siciliano, al fine di fornire gli strumenti per una pianificazione a grande scala, con la creazione di itinerari "ragionati" che individuino poli e reti.

"Lo studio di esempi rilevanti (Ghetty Center di Los Angeles, Guggenheim di Bilbao, Kiasma di Helsinki) - scrive Gangitano - porterebbe ad invocare la realizzazione di grossi poli museali anche in Sicilia, nella speranza di dare una spinta positiva all'unica industria potenzialmente produttiva che ci è rimasta, cioè il turismo. Ma la Sicilia è un unico, grande museo all'aperto, per cui il nostro territorio non ha bisogno di nuovi, e emozionanti contenitori architettonici; ogni percorso, per quanto piccolo, ha le stesse valenze di un grande museo il cui contenuto spazio nell'arco di diversi millenni. E per questo basterebbe, ove necessario, potenziare le strutture esistenti con accorti restauri; curare la preparazione la professionalità degli addetti ai lavori".

"Per fare tutto ciò - conclude Gangitano - non occorrono grandi impegni finanziari, anzi al contrario, sarebbe fonte di notevole ritorno economico: un consorzio di comuni interessati ad operazioni di rivalutazione di questo tipo potrebbe avvalersi dei cospicui contributi messi a disposizione dall'Unione Europea, a costi praticamente nulli, e per di più la certezza di creare nuovi posti di lavoro di godere, oltre che di immediati ricavi, di indotto di notevole spessore economico, raggiungendo infine l'obiettivo primario che quello della conservazione e rivalutazione dell'ambiente".

L'dea di progetto è quindi quella di creare un museo "diffuso" nel territorio allo scopo di valorizzare anche le piccole realtà del nostro entroterra.

Fonte: La Repubblica

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26 febbraio 2003
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