Vendemmia 2003, per le regioni del centro nord un anno da dimenticare
non per la Sicilia e la Calabria che, in controtendenza, hanno sofferto meno la siccità
''Anche il 2003 - spiega Ezio Rivella, presidente dell' Unione Italiana Vini - passerà alla storia come l'annata più povera dell'ultimo trentennio dopo quella del 2002. Rispetto all'anno scorso, quando la produzione superò di poco i 44,5 milioni di ettolitri, si prevede un aumento di appena il 4%. Ma il caldo non ha avuto solo effetti negativi: siamo infatti in presenza di uve sane e di buonissima qualità''.
Sotto il profilo fitosanitario il rischio peronospora (la malattia figicida più diffusa e più grave che colpisce la vite) è stato totalmente fugato: timori da parte dei viticoltori si registrano solo nel nord del Piemonte, per il diffondersi della flavescenza dorata, ed in Abruzzo, per sporadici attacchi di tignola, ma lo stato dei vigneti italiani risulta nel complesso eccellente.
Quest'anno, contrariamente alla norma, le regioni del sud, in particolare Sicilia e Calabria, hanno sofferto meno la siccità, grazie alle riserve idriche accumulate prima dell'estate. L'assenza di piogge ha pesato invece soprattutto nelle regioni del centro-nord, determinando in alcuni casi (Toscana, Lazio, Marche e Lombardia) una flessione produttiva rispetto al 2002.